Il Gazzettino in festa?

In Sindacato Giornalisti by segreteria

Oggi, venerdì 22 settembre,  Il Gazzettino celebra i 130 anni dalla nascita. E lo fa nel tardo pomeriggio con una grande festa a Palazzo Ducale, nel cuore di Venezia, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella: ma fra i 500 ospiti della presidentessa Azzurra Caltagirone e del direttore Roberto Papetti, non ci sono i giornalisti del quotidiano fondato nel 1887 da Giampietro Talamini. Non ci sono semplicemente perché azienda e direzione non li hanno invitati. Certo qualcuno deve pur confezionare il giornale. Già. Questa è la giustificazione, che si commenta da sola. Il Gazzettino da domani finalmente uscirà in edicola con un formato, il Berliner, e una veste grafica, valorizzata finalmente dall’introduzione del full color, che lo riportano dentro il mercato, sia editoriale che pubblicitario, rispetto al quale si poneva quasi ai margini per il bianco e nero e per le dimensioni di un tabloid sui generis.

Come non essere contenti? Nulla da obiettare. L’acquisto di una nuova rotativa, smontata in Inghilterra e rimontata nel mega stabilimento di via Torino 110 a Mestre, dove il quotidiano ha sede dagli anni Ottanta, certo è un segnale incoraggiante. Specie a valle di ripetute ristrutturazioni aziendali che hanno avuto pesanti ripercussioni occupazionali: 39 i redattori usciti per pensionamenti, prepensionamenti, dimissioni dall’inizio del 2014 a oggi.  L’organico giornalistico non è mai stato così impoverito arrivando a meno di 80 ex articoli 1. Così come il presidio del territorio non è mai stato così sguarnito, dopo la chiusura della redazione di Bassano, stessa sorte prima ancora di quella di Vicenza, il declassamento a ufficio di corrispondenza di quella di Udine e la chiusura degli uffici di corrispondenza di Feltre e Conegliano.  Certo in questo modo si sono evitati licenziamenti, grazie anche – occorre ricordarlo – all’impiego di contributi pubblici così come previsto dalla Legge sull’Editoria e si proceduto con degli investimenti sul fronte tecnologico e informatico.

Ma finora nella sostanza la risposta all’emorragia di copie vendute – che accomuna tutti i quotidiani – è stata e continua a essere il taglio del costo del lavoro: redazionale, amministrativo, tipografico. Una delle pagine più brutte della storia del Gazzettino, risale al maggio scorso quando 9 dipendenti della controllata Servizi Italia, dopo essersi visti cambiare il contratto dal poligrafico al commercio, sono stati licenziati in portineria: presentatisi come sempre puntuali per entrare in ufficio sono stati bloccati all’ingresso dalle guardie giurate. Un episodio gravissimo condannato dal cdr che espresse solidarietà ai lavoratori.

Ora si punta al rilancio. “E ben venga – afferma la segretaria del Sindacato giornalisti Veneto, Monica Andolfatto – ma non ci può essere crescita e sviluppo se parallelamente non si investe in occupazione, nell’apporto dei giovani, nella formazione. E il sindacato è accanto al cdr quando chiede nuove assunzioni e qualità dell’informazione, e quando denuncia carichi di lavoro stressanti, la carenza di organico, l’organizzazione del lavoro inadeguata”.

Il Gazzettino è niente senza i suoi giornalisti dipendenti e collaboratori. Il Gazzettino è dei suoi giornalisti e dei suoi lettori.  Se Il Gazzettino ha una storia lunga 130 anni lo deve all’attaccamento, all’abnegazione, al senso del dovere dei suoi giornalisti, i quali nell’ultima decade hanno assicurato la tenuta in edicola di un prodotto “contro-mercato” nella confezione, ma competitivo nelle notizie, unica “merce” vincente.  E lo deve anche ai lettori  che non lo hanno tradito e che riconoscono nel marchio “Gazzettino” un sinonimo di autorevolezza, credibilità,  professionalità, serietà.  La forza del Gazzettino sta nella sua identità: territoriale, culturale, sociale, economica, umana. E’ questo il valore aggiunto di una  testata tra le più longeve e apprezzate, patrimonio collettivo non solo della gente del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

“Solo chi ha un grande passato può raccontarti il futuro”: è lo slogan della campagna promozionale del nuovo Gazzettino che è stato fatto e continuerà a essere fatto dai suoi giornalisti. Che anche in questa nuova sfida chiedono il sostegno dei lettori. Affezionati e tenaci.

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