Gruppo Gedi, doppio sciopero poligrafici-giornalisti anche in Veneto

In Assostampa provinciali, News, Sindacato Giornalisti by SGV Redazione

Venezia 15 novembre 2019 – Domani, sabato 16 novembre, i giornalisti de Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi e La Tribuna di Treviso si asterranno dal lavoro. I quotidiani veneti del Gruppo Gedi quindi domenica 17  non saranno in edicola. La protesta, che ha il pieno sostegno del Sindacato giornalisti Veneto, si inserisce nelle iniziative di mobilitazione attivate dai colleghi poligrafici, che hanno proclamato lo sciopero nazionale, a seguito dell’annuncio da parte dell’azienda di un totale di 121 esuberi su un organico di circa 280 occupati. Il 21 novembre la Fnsi ha convocato a Roma i cdr di tutte le testate di Gedi News Network, del quotidiano la Repubblica e del periodico l’Espresso insieme alle Assostampa regionali interessate.

Di seguito il comunicato ricevuto dal cdr unico di Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso e Corriere delle Alpi  e dal coordinamento del Cdr del gruppo Gnn

Le redazioni del Mattino di Padova, Nuova Venezia, Corriere delle Alpi, Tribuna di Treviso , dopo aver appreso i contenuti  del piano di riorganizzazione del lavoro poligrafico del Gruppo Gnn, improntato a una riduzioni dei costi e razionalizzazione  che prevede un totale di 121 esuberi poligrafici su un complesso di 280 circa, e preso atto dello  sciopero nazionale del Gruppo proclamato per il settore poligrafico, si schierano al fianco dei colleghi poligrafici dando loro la massima solidarietà e annunciando una giornata di sciopero per domani, sabato 16 novembre.

Il piano presentato dall’azienda prevede sei esuberi nella divisione Nordest, e in Veneto la chiusura dei presidi poligrafici di Venezia-Mestre, Treviso e Belluno con accentramento a Padova. E’ un progetto ce non riguarda solo i poligrafici ma coinvolge inevitabilmente e con conseguenze fortemente negative anche il lavoro giornalistico già pesantemente provato nel corso degli ultimi anni da un orientamento dell’azienda volto sempre ai tagli. Questa situazione mette a rischio il futuro dei nostri giornali e della corretta informazione.

 

 

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