Le chiamano “vittime invisibili”. Sono le orfane e gli orfani di femminicidio. Quale il loro destino? Quale il loro futuro? Chi se ne occupa? In che modo? E i media che ruolo svolgono nella narrazione della violenza sulle donne che poi si riverbera anche sulle loro figlie e sui loro figli?
La sollecitazione ad accendere un faro su queste tematiche, dalla quale è scaturito un doppio appuntamento formativo per giornaliste/i, è arrivata dal Centro Veneto progetti donna e Rel.Azioni positive di Padova, dalla cooperativa Iside Antiviolenza, con Giulia Giornaliste e il Sindacato giornalisti Veneto.
Perno dei due corsi, uno on line (21 febbraio ore 10-13 con 5 crediti professionali) e uno in presenza (28 febbraio 0re 10-13 per a Venezia per 5 crediti professionali) è il progetto “Orphan of feminicide invisible victim”. E’ possibile iscriversi tramite la piattaforma dell’Ordine selezionando sezione Enti terzi scegliendo Sindacato giornalisti Veneto.
Gli interventi sono strutturati in maniera da fornire strumenti operativi a chi opera nell’informazione professionale per comprendere la valenza del fenomeno, chi e quanti sono gli orfani di femminicidio e quali sono i loro bisogni, per spaziare poi fra Carta di Treviso, Manifesto di Venezia, il giornalismo e il femminicidio tra cronaca e deontologia, le strategie comunicative del progetto “Orphan”, con un laboratorio su come comunicare storie di femminicidio con la presenza di orfani/e.