Il Sindacato giornalisti Veneto, come da anni a questa parte, per le celebrazioni del 79. anniversario della Liberazione, il 25 aprile, sarà a Venezia alla manifestazione organizzata da Anpi Sette Martiri in collaborazione con Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), Fiap -Gl (Federazione italiana associazioni partigiane, Giustizia e libertà), Iveser (Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea), Assoarma, Comunità ebraica di Venezia e Comune di Venezia.
L’appuntamento è alle 10 a Cannaregio per il Percorso della Memoria con l’illustrazione in tre tappe delle biografie dei Martini della Libertà in tre tappe (Campo Ss Apostoli, Campo S. Sofia, Campo S. Leonardo) e la conclusione in Campo del Ghetto Nuovo con le orazioni ufficiali.
Sgv accoglie così le indicazioni della Fnsi di partecipare in occasione del 25 aprile alle iniziative indette in tutta Italia dalle associazioni antifasciste e partigiane, per festeggiare insieme alla Liberazione, la libertà di stampa e di espressione e invita tutte e tutti gli iscritti a intervenire.
La libertà di informazione è tra i principi democratici per i quali migliaia di italiani sono morti nella guerra di Liberazione. La Fnsi ricorda con dolore il periodo oscuro del fascismo i cui obiettivi primari, al pari di ogni dittatura, sono stati e restano l’oppressione della stampa, il controllo dei mass media, l’azzeramento del pluralismo, l’uccisione di qualsiasi voce contraria al pensiero unico, la sostituzione dell’informazione con la propaganda. Non è certo un caso se le madri e i padri costituenti hanno voluto inserire nella Carta fondante della nostra Repubblica quell’articolo 21 che tutela la libertà di espressione e che recita “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, fissando nel contempo insieme al dovere di cronaca, il diritto delle persone a essere correttamente informate.
La memoria è importante. La storia ancor di più. Quest’ultima non la si può riscrivere e non la si può cambiare. La storia non ammette ignoranza ed esige studio e accuratezza. Presuppone uno sguardo capace di prendere le distanze da ciò che il passato ha consegnato nella sua oggettiva barbarie e ignominia, analizzandolo nei fatti.