Estremeconseguenze.it il tribunale di Verona dissequestra l’intervista: “Vince la libertà di stampa”

In Sindacato Giornalisti by SGV Redazione

Vince la libertà di stampa. Invocata da Fnsi e Sindacato giornalisti Veneto da subito a fianco dei colleghi di EstremeConseguenze.it, testata on line di giornalismo d’inchiesta diretta da William Beccaro e difesa dall’Avvocato Andrea Di Pietro.

Il tribunale di Verona infatti ha accolto il ricorso e ha disposto la ripubblicazione nella homepage del sito dell’intervista al neofascista ex Ordine nuovo, Vincenzo Vinciguerra dal titolo “Ecco perché Fiore e Adinolfi difendono l’ex NAR” a firma di Raffaella Fanelli.

L’articolo era stato sequestrato lo scorso 19 ottobre su disposizione del gip scaligero, a seguito di una denuncia per diffamazione, presentata da Silvia Signorelli, figlia di Paolo, esponente della destra radicale, condannato per associazione eversiva e banda armata, morto nel 2010.

“Con la decisione del giudice che ha accolto le nostre tesi difensive – commenta il direttore Beccaro – viene così stabilita, una volta ancora, la totale equiparazione tra testate giornalistiche ‘online’ e cartacee che quindi godono appieno dell’Articolo 21 della Costituzione che stabilisce che la stampa non possa essere soggetta ad alcuna censura o autorizzazione, fatti salvi i casi specifici previsti per legge”.

L’intervista sequestrata è ora di nuovo online https://estremeconseguenze.it

 

LA PROCURA DI VERONA SEQUESTRA UN ARTICOLO DI ESTREMECONSEGUENZE.IT FNSI E SGV: “GRAVE ATTACCO ALLA LIBERTÀ DI STAMPA”

Verona, 25 ottobre 2019 – Ieri, in data 24 ottobre 2019, la Procura della Repubblica di Verona ha disposto il sequestro di un articolo e di un video pubblicati da EstremeConseguenze.it, la testata di inchieste giornalistiche, diretta da William Beccaro, con sede nella città scaligera.

“Un atto gravissimo che lede la libertà di stampa e che equivale al sequestro di un giornale cartaceo” denunciano la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato giornalisti Veneto che sono al fianco dei colleghi di Ec. “Oltre ad appoggiare le iniziative della redazione, la assisteremo in ogni sede, compresa quella giudiziaria – continuano Fnsi e Sgv – perché siamo di fronte a una condotta, a nostro giudizio, che si pone in palese contrasto con l’articolo 21 della Costituzione e con la legge sulla stampa”.

Il provvedimento del Tribunale veronese è stato preso in seguito alla querela di Silvia Signorelli, figlia di Paolo, esponente della destra radicale, condannato per associazione eversiva e banda armata, defunto nel 2010. Nell’articolo sequestrato – ossia oscurato – dalla magistratura, la giornalista Raffaella Fanelli scriveva dell’intervista realizzata in carcere con Vincenzo Vinciguerra, il neofascista di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale.

Come spiega il direttore William Beccaro, Vinciguerra non dice nulla di nuovo su Signorelli: “Le dichiarazioni riportate sono le stesse da sempre. Sono note. Sono citate in libri e articoli, ma soprattutto sono in tanti faldoni che riempiono gli scaffali dei nostri tribunali. Ne ha infatti parlato sin da quando nel 1979 è stato arrestato e non più tardi di qualche settimana fa l’ha ripetuto ai magistrati di Bologna. E – lo ha ripetuto proprio a seguito dell’intervista da noi pubblicata. Se alla famiglia Signorelli le parole del terrorista non sono affatto piaciute, così non è per gli inquirenti. Diciamo che mentre a Verona ci sono toghe che chiedono sorprendenti sequestri, a Bologna altre toghe ripercorrono in un’aula di tribunale quella stessa intervista. Vincenzo Vinciguerra, è bene ricordarlo, è ritenuto dalla Procure, sin dagli anni Ottanta, teste attendibile. Cioè quel che dice è vero. È scritto nei brogliacci degli inquirenti”.

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