Stato di agitazione nei quotidiani Nem: «Basta precarietà organizzativa»

In Sindacale by SGV Redazione

Il Sindacato giornalisti Veneto esprime solidarietà e vicinanza alle giornaliste e ai giornalisti delle testate del Gruppo Nem che hanno rinnovato lo stato di agitazione in una fase cruciale per il futuro aziendale a tutela della dignità e della professionalità delle redazioni e della storia ultra decennale dei quotidiani, patrimonio dei lettori e del territorio che raccontano. A preoccupare in particolar modo è quella che viene definita “precarietà organizzativa”, evidenziata anche dalle recenti dimissioni del direttore responsabile Luca Ubaldeschi.

Di seguito il testo del documento approvato dalle assemblee dei giornalisti che si sono riunite venerdì 17 ottobre, dopo che il coordinamento dei Cdr aveva incontrato il direttore Luca Ubaldeschi e l’azienda Nem nella persona dell’amministratore delegato Giuseppe Cerbone, del direttore editoriale Paolo Possamai e del direttore delle Risorse umane Romeo Marrocchio.

«Dopo che sette giornalisti e giornaliste hanno scelto di abbandonare il progetto editoriale Nem in meno di due anni, questa volta è stato il direttore Luca Ubaldeschi a gettare la spugna. Colui che era stato scelto per guidare la nuova avventura che raggruppa sei quotidiani del Nord Est e una testata digitale, ha presentato giovedì 16 ottobre le sue dimissioni. Dimissioni, volontarie come precisato dallo stesso Ubaldeschi, perché – citiamo testualmente – “penso che non ci siano per me più le condizioni per fare il direttore”. Detto che pare già particolarmente grave che un direttore decida di lasciare di sua sponte, e in anticipo, un progetto editoriale che aveva abbracciato e su cui aveva investito tempo ed energie in una riorganizzazione non ancora andata completamente a buon fine, è ancora più paradossale che l’Azienda non abbia comunicato ai giornalisti chi sarà il suo successore.
Nonostante le assicurazioni dell’Azienda sulla piena copertura dei posti vacanti in organico, le dimissioni del direttore rappresentano un altro duro colpo inferto a un progetto che nel corso di questi quasi due anni ha già subito diversi scossoni e che si trovava ora nella necessità di completare la riorganizzazione interna. Interventi, peraltro, richiesti dalle rappresentanze sindacali almeno dallo scorso giugno. E mai effettuati.
Al di là delle scontate preoccupazioni per una sorta di sede vacante direttoriale da qui al prossimo 11 novembre e della scarsa autorevolezza che questo limbo può portare alle testate del gruppo, specialmente in un periodo particolarmente delicato come quello delle elezioni Regionali in Veneto, è altrettanto evidente che si apra una partita fondamentale nella scelta del successore di Ubaldeschi e per il futuro dei sette quotidiani.
Con la speranza che la scelta venga effettuata a tempo indeterminato e non ad interim, il nuovo direttore/direttrice avrà in ogni caso la necessità di studiare e valutare la situazione di testate e territori con le loro specifiche peculiarità e problematiche.
I giornalisti del gruppo Nem chiedono che l’Azienda chiuda il prima possibile questa inaccettabile situazione di precarietà organizzativa, a fronte del quotidiano impegno espresso dalle redazioni – anche al di là di quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro – in questi due anni di continui stravolgimenti: non solo a salvaguardia della dignità professionale dei giornalisti, ma anche per il rispetto della storia ultra decennale delle testate del progetto Nem e dei loro lettori.
L’assemblea dei giornalisti e delle giornaliste del gruppo Nem rinnova lo stato di agitazione riservandosi ogni ulteriori iniziativa in materia».

Il coordinamento dei Cdr del gruppo Nem Nord Est Multimedia
il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la NuovaVenezia, il Corriere delle Alpi, il Piccolo di Trieste e il Messaggero di Udine

Condividimi: