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Conviviale Ungp Veneto tra Inpgi, Casagit e Sindacato: «Ripartire dall’unità e dalla solidarietà»

In Uncategorized by SGV Redazione

Inpgi, Casagit, Fnsi: in sintesi il futuro della categoria e della professione. Temi che sono stati affrontati nella tradizionale conviviale di pre-estate organizzata dal gruppo veneto dell’Ungp, che quest’anno si è tenuta a Massanzago (Pd). A introdurre i lavori è stato il presidente regionale Pietro Ruo dando il benvenuto agli oltre quaranta colleghi in pensione che hanno raccolto l’invito a partecipare.

Fra i fronti caldi, l’imminente passaggio, dal prossimo 1. luglio, dall’Inpgi all’Inps per tutti i giornalisti della gestione principale sia in attività che in quiescenza. Ne ha parlato Massimo Zennaro, vice segretario del Sindacato giornalisti Veneto e componente del cda dell’Ente di previdenza rispondendo agli interrogativi dei presenti. La preoccupazione è tanta ma Inpgi, Fnsi e Casagit da mesi sono al lavoro per risolvere le criticità che emergono nel far dialogare due sistemi piuttosto diversi. «La cosa principale che ci deve rassicurare tutti – ha detto Zennaro – è che le prestazioni in essere sono state tutelate appieno. E questo traguardo non era per nulla scontato. Abbiamo tentato di tutto per salvare l’Inpgi 1, ma se le condizioni sempre più negative del settore sono state il killer principale, il fuoco “amico” sparato di continuo non ha certo aiutato».
– Quattordicesima: l’Inps non la prevede, e quindi l’importo relativo verrà suddiviso sulle tredici mensilità (a giugno si riscuoterà il rateo relativo ai primi sei mesi del 2022).
– Ex fissa: il ruolo dell’Inpgi era quello di mero cassiere, si è costituita un’apposita commissione fra editori e Fnsi per dare continuità all’erogazione secondi gli accordi presi.
– Quota sindacato: verrà riscossa da Inps e poi girata a Fnsi.
– Infortunio: quello garantito finora con Inpgi è più estensivo di quello di Inail, comprendendo l’infortunio extra lavorativo, l’ictus e l’infarto del miocardio; in corso con Inail un confronto per arrivare a una convenzione che lasci in carico la partita al nuovo Inpgi.
– Prestazioni sociali: disoccupazione e cassa integrazione con regole Inpgi fino al 31 dicembre 2024, poi subentreranno quelle Inps; la nuova reversibilità invece scatta dal prossimo 1. luglio.
È stato ricordato che per “dialogare” con il mondo Inps – con la pubblica amministrazione – è necessario lo spid, ovvero l’identità digitale, e che nella denuncia dei redditi occorre indicare come sostituto d’imposta non più Inpgi ma Inps.

Altro argomento d’interesse Casagit, con l’intervento di Tiziana Bolognani, componente del cda della Cassa sanitaria e della giunta regionale Sgv.
«Anche Casagit – ha spiegato – risente della crisi del mercato del lavoro e quindi si stanno attuando delle economie di scala per salvaguardare il livello e la qualità delle prestazioni assicurate ai soci e sempre improntate alla solidarietà, efficientando nel contempo la “macchina” burocratica. E in questa direzione va la digitalizzazione delle pratiche per la velocizzazione dei rimborsi. Siamo consapevoli che su tale fronte ci sono dei ritardi che assommano anche a tre mesi, che sono dipesi dall’enorme afflusso di documenti da “catalogare”. Per questo abbiamo deliberato un maggiore impegno da parte della società incaricata e del personale interno, in modo tale da contenere i tempi di attesa in trenta giorni».
– Quota coniuge/convivente e o famigliari a carico: non è più possibile il prelievo diretto dalla pensione (o dallo stipendio) e quindi è necessario fare il versamento tramite mav o modulo Sdd.
– Tariffario: l’impegno è di diminuire il divario con le regioni che beneficiano dei poliambulatori.
– Sito: in corso una manutenzione per renderlo più funzionale e più facile da consultare.
– Rimborsi: è possibile ancora l’invio cartaceo con le fotocopie (attenzione: non servono più le fustelle) ma è necessario aver cura nel raggruppare i documenti per singolo socio (quindi anche per coniuge, convivente e figli) ma senza utilizzare spillatrici o nastro adesivo.

Monica Andolfatto, segretaria regionale Sgv, nel ringraziare per l’invito e per la partecipazione, ha tratteggiato il quadro della situazione a livello nazionale, con una controparte di fatto assente – gli editori – che se si siedono al tavolo sindacale è solo per chiedere ancora tagli al costo del lavoro senza alcun progetto valido di rilancio per la sfida digitale. «Le retribuzioni in Italia non solo non sono aumentate negli ultimi trent’anni, ma sono addirittura calate, anche nell’informazione, indebolita ancor più da una precarietà che è ancora più grave in questo settore perché mina alla base la libertà e l’indipendenza di stampa. Bisogna ripartire da qui, dall’equo compenso, dalle tutele degli ultimi, per salvare insieme alla categoria anche la professione che deve recuperare qualità e credibilità». Andolfatto ha quindi rassicurato che l’ufficio di Venezia continuerà, come ha fatto finora nel limite del possibile, a fornire supporto agli iscritti anche sul fronte Inps in attesa che la situazione si “normalizzi”.

Tra gli ospiti il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Giuliano Gargano, che ha raccolto l’esortazione appassionata di Ruo a ricomporre la frattura in seno al consiglio tra maggioranza e minoranza: «Stiamo lavorando in questa direzione – ha affermato Gargano – ma ci vuole la collaborazione e la disponibilità reciproca» ribadendo che si ha bisogno dell’aiuto di ognuno, dai più giovani ai più anziani.

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