Verona celebra la libertà di stampa nel nome del Corriere del Mattino

In Assostampa provinciali, Eventi by SGV Redazione

“Qui ebbe sede il quotidiano popolare “Corriere del Mattino”, fondato e diretto da Giovanni Uberti. Occupato dalla squadre fasciste il 26 ottobre 1922, riprese le pubblicazioni e fino alla soppressione del 1926 ultimo a difendere la libertà di stampa”.

Questo il testo della targa commemorativa scoperta al civico 3 di via San Pietro Incarnario a Verona il 3 maggio, nella giornata mondiale dedicata alla libertà di stampa. L’iniziativa è stata voluta dal Comune scaligero, con l’Istituto veronese per la storia della Resistenza, l’Assostampa Verona e ha trovato la piena adesione del Sindacato giornalisti Veneto e dell’Associazione partigiani.

Il quotidiano fu soppresso da Mussolini nel 1926 dopo essere stato in quegli anni l’ultima voce libera delle opposizioni antifasciste a Verona, sfidando i continui sequestri a seguito delle leggi del 1924 contro la libertà di stampa. Il suo fondatore e direttore Giovanni Uberti, antifascista e sindacalista cattolico, fu uno dei protagonisti della vita politica del Novecento.

Presenti alla cerimonia l’assessore comunale alla Memoria storica, Jacopo Buffolo, il consigliere provinciale Alberto Mazzurana, il direttore dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza, Federico Melotto, il presidente dell’Anpi Verona, Andrea Castagna, la presidente di Assostampa Verona, Angiola Petronio e per Sgv il componente della giunta regionale, Paolo Dal Ben.

A seguire la presentazione del libro del giornalista Giuseppe Anti, “(Im)popolare. Giovanni Uberti e il Corriere del Mattino, giornalismo e politica nella Verona del Novecento (Cierre 2025): l’autore ha dialogato sul tema della libertà di stampa con  l’inviato dell’Espresso Paolo Biondani.

«Il nostro impegno», ha detto Buffolo ricordando le parole di Piero Calamandrei, «è di attivarci per non avvertire mai più quel senso di asfissia della mancanza di libertà, anche per questo oggi ricordiamo uomini come Giovanni Uberti».
Secondo Petronio questa targa e questo ricordo «sono un monito per il momento difficile che la stampa sta vivendo in Italia, tra leggi bavaglio e una situazione economica che crea sempre più precari tra i giovani che vogliono avviarsi a questa professione». E ha concluso: «L’Italia è al 49° posto nella classifica di Reporter senza Frontiere sulla libertà di stampa, il peggiore in Europa. La libertà di stampa non è quella di una categoria, ma una libertà di tutti, un baluardo per noi giornalisti e i cittadini, perché rimane una colonna della democrazia».

 

Nella foto: da sinistra Paolo Biondani, Jacopo Buffolo, Giuseppe Anti, Angiola Petronio e Alberto Mazzurana (foto L’Arena)

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