La scelta della data non è a caso. Il 3 maggio, sabato, si celebra infatti la Giornata internazionale per la libertà di stampa proclamata dalle Nazioni Unite, e a Verona si scoprirà la targa dedicata dal Comune al Corriere del Mattino, nell’ex sede del quotidiano scaligero, fondato nel 1916 e diretto da Giovanni Uberti, soppresso dal fascismo dieci anni dopo.
L’appuntamento è alle 10 in piazzetta San Pietro Incarnario al civico 3. L’iniziativa, nell’80. dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, è stata promossa da Assostampa Verona e dall’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, con l’adesione del Sindacato giornalisti Veneto.
A scoprire la lastra commemorativa sarà il sindaco Damiano Tomasi, alla presenza dei rappresentanti dei soggetti promotori e delle istituzioni. Seguirà alle 10.30, nella vicina sede comunale di Palazzo Barbieri (Sala Arazzi, ingresso libero da piazza Bra), l’incontro aperto al pubblico con i giornalisti Giuseppe Anti, consigliere IVrR, e Paolo Biondani (“L’Espresso”) che dialogheranno sul tema “Libertà di stampa, tra storia e cronaca”.
Anti è autore del libro (Im)popolare. Giovanni Uberti e il “Corriere del Mattino”, giornalismo e politica nella Verona del Novecento, Cierre edizioni, che sarà offerto in omaggio ai presenti.
Il testo tratteggia il profilo di Uberti, giornalista e politico, primo cittadino di Verona dal 1951 al 1956, passato alla cronaca come “il sindaco dei poveri” per la sua grande attenzione nei confronti dei più bisognosi durante i duri anni della ricostruzione.
Deputato dal 1921, aderì alla secessione parlamentare dell’Aventino del 1924 dopo la scomparsa di Giacomo Matteotti. La sua opposizione al fascismo gli costò diverse aggressioni per strada e poi l’occupazione del suo giornale nel 1926. Nello stesso anno il confino a Monte Murro Lucano. Dopo la seconda guerra mondiale fu nominato prefetto di Verona dal Comitato di liberazione nazionale. Membro della Costituente nel 1946, divenne poi senatore e sottosegretario alle Poste e Telecomunicazioni nel governo De Gasperi V.