«Abbiamo chiesto all’azienda, che taglia i costi del personale con bilanci in salute e stacca dividendi agli azionisti, di intervenire aumentando il valore di ogni singolo articolo, ma la risposta ricevuta è stata inadeguata. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci. Il rischio è che l’informazione locale, i temi che sono più vicini alla gente escano dai riflettori della stampa, oscurando fette intere di territorio».
Prende sempre più corpo la protesta dei collaboratori di riferimento del Gruppo Athesis in particolare per quanto riguarda le testate del Veneto, ovvero il Giornale di Vicenza e l’Arena di Verona.
Nell’edizione odierna (lunedì 18 dicembre) dei due quotidiani si può leggere il testo del comunicato sindacale di cui il Sindacato giornalisti Veneto ha chiesto la pubblicazione, seguito da una nota di pieno sostegno dei comitati di redazione.
Il testo del comunicato
«Il coordinamento dei collaboratori di riferimento del gruppo Athesis, con il sostegno del Sindacato giornalisti Veneto e della Federazione nazionale della stampa italiana, proclama 10 giorni non consecutivi di astensione dal lavoro nel periodo delle festività natalizie. Il calo progressivo e costante dei nostri redditi ha raggiunto livelli non più sostenibili. Nemmeno un accordo, unico in Italia, come quello dei ‘Collaboratori Strategici’ de L’Arena e Il Giornale di Vicenza garantisce più buste paga dignitose. Tutto ciò in un contesto di precariato cronico, con contratti Co.co.co. a rinnovo annuale, senza ferie pagate e indennità di malattia, a fronte di modalità operative e di un impegno anche in giorni festivi e in orario serale che, all’atto pratico, delineano forme di lavoro subordinato. Tale situazione già molto difficile si è aggravata col nuovo formato dei quotidiani adottato a luglio che sottrae spazio ai nostri articoli ed erode in maniera pesante i nostri compensi. Siamo pagati a cottimo, un tot a pezzo da 2,5 a 25 euro lordi a seconda della lunghezza dei servizi pubblicati più di frequente. Abbiamo avuto cali nelle entrate anche di oltre il 30% e molti colleghi non raggiungono la soglia dei mille euro al mese.
Abbiamo chiesto all’azienda, che taglia i costi del personale con bilanci in salute e stacca dividendi agli azionisti, di intervenire aumentando il valore di ogni singolo articolo, ma la risposta ricevuta è stata inadeguata. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci. Il rischio è che l’informazione locale, i temi che sono più vicini alla gente escano dai riflettori della stampa, oscurando fette intere di territorio. Il Sindacato giornalisti Veneto con la Fnsi attiverà una raccolta fondi per sostenere la protesta di colleghe e colleghi che non hanno tutele o ammortizzatori».
Nota dei cdr
«Sosteniamo le ragioni della protesta dei colleghi collaboratori, i quali rappresentano da sempre un elemento costitutivo delle nostre testate, spesso voce e volto dei nostri giornali sui territori.
Siamo pronti a sostenere ogni iniziativa decideranno di intraprendere, per tutelare la loro professionalità, l’interesse dei lettori e il futuro stesso del giornalismo locale».