I cdr veneti: «Mobilitare la categoria su diritti e contrasto del precariato. Fari puntati sulla cessione Gedi-Nem»

In Sindacale by segreteria

La Consulta veneta dei cdr, riunita oggi, 21 settembre 2023, con la Giunta del Sindacato giornalisti Veneto, impegna tutte le strutture del sindacato, sia quelle territoriali sia i vertici Fnsi, a vigilare e governare su quanto sta avvenendo a Nordest a seguito del preoccupante disimpegno del Gruppo Gnn-Gedi.

In queste settimane è in atto infatti il più grande e radicale riassetto nell’editoria italiana. Da una parte la cessione ad Athesis della Gazzetta di Mantova, dall’altra l’imminente passaggio alla Newco Nem di Enrico Marchi di ben sette testate: Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia, Corriere delle Alpi, Messaggero Veneto, Piccolo di Trieste e Nordest Economia. Senza dimenticare, a partire dal 1. gennaio 2023, la fusione per incorporazione delle testate locali, fa cui quelle venete, al Corriere della Sera.

La Consulta veneta dei cdr, inoltre, in vista della Conferenza nazionale dei cdr convocata a Roma il 5 ottobre pv, afferma con forza che non si può retrocedere sui diritti per una flessibilità che le aziende in gran parte vogliono declinare come precariato selvaggio e ricatto occupazionale e pone i seguenti temi all’attenzione dell’imminente confronto:

  • sostegno ai cdr quale primo presidio del rispetto delle regole e della professione dentro e fuori le redazioni, anche attraverso la formazione sindacale continua come la positiva esperienza della “scuola cdr” avviata dalla Fnsi;
  • contrasto frontale del precariato e difesa della dignità del lavoro giornalistico nella centralità dei contratti collettivi e dell’equo compenso;
  • promozione di un giornalismo rigoroso e verificato, di prodotti di qualità su tutte le piattaforme, anche attraverso formazione e aggiornamento continui dei giornalisti;
  • difesa dell’informazione locale come presidio democratico fondamentale del territorio;
  • difesa dell’autonomia e rispetto della professionalità dei colleghi delle sedi regionali della Rai soggette, come tutta l’azienda, ad un attacco frontale della politica, a tutela del pluralismo anima e missione del servizio radiotelevisivo pubblico;
  • aprire un tavolo nazionale sul web per favorire la regolarizzazione e il rispetto delle regole ripensando l’organizzazione del lavoro;
  • governare come opportunità e non come mali inevitabili le sfide tecnologiche, a partire dall’intelligenza artificiale;
  • valorizzare il ruolo delle agenzie di stampa e sconfiggere il rischio dell’omologazione delle notizie;
  • recupero del confronto all’interno dei luoghi di lavoro e con gli organismi di categoria a tutti i livelli;
  • riscoperta e pratica quotidiana dei fondamentali della professione, stabiliti dalla legge istitutiva dell’Ordine;
  • opposizione alla logica dei tagli e della mera attesa di finanziamenti pubblici: gli editori devono fare la loro parte sancita dall’articolo 21 della Costituzione.
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