Nella Giornata internazionale contro ogni violenza sulle donne, rilanciamo il Manifesto di Venezia nel nome di Giulia Cecchettin. E ripartiamo dal linguaggio affinché non sia veicolo esso stesso di violenza di genere, di stereotipi, di discriminazioni, di odio.
Il Sindacato veneto Giornalisti, con la Commissione pari opportunità della Fnsi, chiama alla mobilitazione permanente tutte le giornaliste e i giornalisti, dentro e fuori le redazioni.
La violenza di genere è una violazione dei diritti umani tra le più diffuse al mondo: lo dichiara la Convenzione di Istanbul, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2011 e recepita dall’Italia nel 2013, che condanna «ogni forma di violenza sulle donne e la violenza domestica» e riconosce come il raggiungimento dell’uguaglianza sia un elemento chiave per prevenire la violenza.
La violenza di genere non è un problema delle donne e non solo alle donne spetta occuparsene, discuterne, trovare soluzioni. Un paese minato da una continua e persistente violazione dei diritti umani non può considerarsi “civile”. Impegno comune deve essere eliminare ogni radice culturale fonte di disparità, stereotipi e pregiudizi che, direttamente e indirettamente, producono un’asimmetria di genere nel godimento dei diritti reali.
La Convenzione di Istanbul, insiste sulla prevenzione e sull’educazione. Chiarisce quanto l’elemento culturale sia fondamentale e assegna all’informazione un ruolo specifico richiamandola alle proprie responsabilità (art.17).
Veicoliamo il comunicato stampa di Iris,
Coordinamento dei Centri antiviolenza
e delle Case delle donne del Veneto