Centralità del lavoro, libertà di stampa, lotta alla precarietà

In Sindacato Giornalisti by SGV Redazione

Centralità del lavoro, libertà di stampa, lotta alla precarietà: questi i temi affrontati dell’ultimo Direttivo del Sindacato giornalisti Veneto, riunito a Mestre lo scorso 13 novembre, caratterizzato da un confronto vivace e partecipato. La priorità in questo momento per dare un futuro alla professione e stabilità agli enti di categoria è rimettere il lavoro al centro del tavolo, non solo con gli editori, ma anche con il Governo.

Occorrono strategie industriali di reale rilancio del settore, fra i più colpiti dalla crisi perdurante: nei primi sei mesi dell’anno sono stati già persi, tra pensionamenti e prepensionamenti, 800 posti di lavoro, una perdita pesantissima, per di più se sommata agli oltre 2.700 posti cancellati dal 2012, portando rapporti attivi a circa 15mila (nel 2012 erano quasi 18mila). Una vera e propria emorragia occupazionale che purtroppo continua a riverberarsi in particolare sull’Inpgi che chiude il bilancio 2017 con un disavanzo previsto di circa 104 milioni per quanto riguarda la gestione principale. Scenario molto diverso invece quello della gestione separata con un avanzo di gestione previsto per l’anno 2018 di 44,23 milioni di euro, in flessione del 4% rispetto ai 46,28 milioni dell’assestamento 2017. Anno questo caratterizzato dal grande impegno del comitato di amministratore nell’approntare una riforma – ora la vaglio dei Ministeri – tesa a migliorare le prestazioni previdenziali e offrire maggiori coperture di welfare.

Il Direttivo Sgv non poteva non affrontare il tema della libertà di stampa e dei giornalisti minacciati a pochi giorni dalla brutale aggressione di un giornalista e di un telecineoperatore della Rai a Ostia da parte di un esponente del clan Spada. Al riguardo è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno. E un altro ordine del giorno è stato approvato, sempre all’unanimità sulla spinosa questione degli uffici stampa nella pubblica amministrazione, sollecitando la piena applicazione della legge 150 ancora in attesa dopo 17 anni dal varo del regolamento attuativo.

I cdr presenti hanno tracciato il quadro della situazione testata per testata, mentre per il lavoro autonomo si è sottolineato ancora una volta l’esigenza di ripartire dall’equo compenso per arrivare a compensi dignitosi e adeguati alla professionalità dei colleghi.

Da più parti quindi è emersa la necessità di insistere, sul solco di quanto tracciato dalla Fnsi, sul fronte dell’informazione di qualità per poter recuperare credibilità per sconfiggere le fake news e venire individuati, i giornalisti, come garanti di notizie verificate e affidabili. Ma innanzi tutto occorre spazzare via la precarietà: e questo è il leit motiv della manifestazione indetta a Roma da Fnsi e Ordine, in calendario il 22 novembre, cui anche Sgv ha aderito.

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