Sciopero alla Poligrafici editoriale anticipato al 25 e 26 ottobre, solidarietà di Sgv

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Il Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici Editoriale (Qn; Quotidiano.net; il Resto del Carlino – che ha anche una redazione a Rovigo – ; La Nazione; Il Giorno)  ha deciso di proclamare sciopero immediato nelle giornate di oggi, venerdì 25 ottobre,  e domani, sabato 26 ottobre, «anche alla luce dell’impossibilità di trovare le condizioni per sedersi nuovamente a un tavolo con l’azienda».
Secondo i Comitati di redazione, «non sono sufficienti le promesse di riaprire la discussione sul Piano di riorganizzazione presentato martedì dall’azienda. Da mesi – si legge in una nota dei Cdr – le redazioni subiscono le conseguenze di scelte scellerate da parte dei vertici aziendali, culminate nel varo della nuova grafica e nella presentazione appunto di un Piano che prevede solo tagli al corpo giornalistico e nessun investimento o rilancio, ad esempio su internet. Oltre a comportamenti vessatori e ritorsivi nei confronti di giornalisti. A questo punto lo sciopero immediato di art. 1, 2, 12, 35, 36, co.co.co e collaboratori è inevitabile».

«Le redazioni internet – proseguono i Comitati di redazione – si asterranno dal lavoro dalla 1 di venerdì alla 1 di domenica. Ma è solo la prima di una serie di iniziative per richiamare l’attenzione sul nostro Gruppo e sulle scelte strategiche sbagliate di Andrea Riffeser Monti, nostro editore e presidente della Fieg. Lunedì 28 ottobre alle 15 è prevista a Bologna, davanti alla sede del Carlino in via Mattei 106, una manifestazione per richiamare l’attenzione sulle difficoltà del nostro Gruppo che sono l’emblema dei problemi che vive il settore dell’editoria. Inviteremo istituzioni, rappresentanti delle associazioni stampa di diverse regioni e sindacati che potranno confrontarsi con i giornalisti. A Bologna ci saranno delegazioni di tutte le testate del Gruppo. Sono quindi anticipate le giornate di sciopero di domenica 27 ottobre e lunedì 28 ottobre».

Al fianco dei giornalisti la Federazione nazionale della Stampa italiana  che, con il segretario generale Raffaele Lorusso, esprime «piena solidarietà ai giornalisti della Poligrafici editoriale, alle ragioni della loro protesta e alle loro azioni di lotta, a partire dallo sciopero nelle giornate di domani e sabato. Al di là di questioni di natura prettamente aziendale – incalza –, questa vertenza rappresenta l’emblema di un settore che rischia di morire schiacciato da una politica di tagli che va avanti ininterrottamente da almeno un decennio. Sarà sicuramente un caso, ma non può passare inosservata la circostanza che l’annuncio da parte dell’azienda di nuovi e pesanti sacrifici, come del resto i licenziamenti annunciati dall’editore di Askanews, sia arrivato in concomitanza con le voci di possibili nuovi stanziamenti di risorse da parte del governo per sostenere i pensionamenti anticipati dei giornalisti. In pratica, la riproposizione di uno schema che negli ultimi dieci anni ha impoverito la professione e l’informazione italiana, allargando a dismisura l’area del lavoro precario e provocando il dissesto dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani».

Quello stesso istituto, aggiunge Lorusso, «la cui messa in sicurezza, più volte annunciata dal governo, ma non ancora realizzata, è la condizione necessaria per salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza della professione. Non si può difendere il pluralismo dell’informazione a parole e nei fatti sostenere con denaro pubblico misure, come i tagli indiscriminati, per l’appunto, che vanno nella direzione opposta. Serve un confronto a tutto campo fra parti sociali e governo: partendo dall’allargamento della platea dell’Inpgi, occorre ragionare contestualmente di ristrutturazione, rilancio del settore e lotta al lavoro precario, che ormai è diventato il tratto distintivo del settore».

Anche il Sindacato giornalisti Veneto esprime solidarietà ai colleghi e parteciperà a tutte le iniziative di lotta.

Di seguito il comunicato diffuso da Patrizia Bartelle, Consigliera Regionale (Veneto 2020 – Italia in Comune)

Venezia 25.10.2019 – “Come polesana sono cresciuta leggendo ‘Il Resto del Carlino di Rovigo’ che negli anni è sempre stato un riferimento di buon giornalismo. Scoprire che la società editoriale a cui fa capo ha predisposto un piano aziendale talmente duro da indurre i lavoratori delle varie testate a scioperare per due giorni mi sconforta”
Così la Consigliera Regionale Patrizia Bartelle (Veneto 2020 – Italia in Comune) che aggiunge: “La professione del giornalista ha un’importante utilità sociale perché mette in condizioni tutti di essere informati, funzione quanto mai importante in questi giorni in cui tra notizie spazzatura troppo spesso diffuse on line e repressione della libertà di stampa galoppante (un esempio su tutti la Turchia in merito alla questione siriana), bisognerebbe investire quanto più possibile nell’informazione”.

Venezia,  23 ottobre 2019 – Sciopero alla Poligrafici Editoriale. I giornalisti di Qn, il Resto del Carlino (che ha una redazione anche a Rovigo), Il Giorno e Q.net incroceranno le braccia domenica e lunedì. Il Sindacato giornalisti Veneto è solidale con la mobilitazione dei colleghi.

La decisione, irrevocabile, è stata presa dal Coordinamento dei Comitati di redazione a seguito dell’illustrazione del piano di riorganizzazione aziendale da parte del Direttore del personale. Il piano, che prevede 112 esuberi su 283 redattori, potrebbe essere affiancato dall’accorpamento di edizioni e dalla chiusura di redazioni, oltre alla trasformazione di contratti per alleggerire le buste paga. Gli esuberi, se congelati, diventerebbero 8 giorni al mese di solidarietà e la rinuncia del giorno di ‘corta’ (cioè il giorno di riposo settimanale dei giornalisti che lavorano nelle redazioni).

I Cdr della Poligrafici riscontrano totale incapacità di organizzazione e strategia da parte dei vertici aziendali che sta provocando danni irreparabili alle testate.

I giornalisti del Gruppo sono stremati da una rivoluzione grafica che ha impoverito il giornale, aggravato i carichi di lavoro, affamato collaboratori e corrispondenti, alcuni dei quali non raggiungeranno il tetto minimo dei pezzi. «Questi drastici cambiamenti hanno, inoltre — rileva il coordinamento dei Cdr — provocato le proteste di tantissimi storici lettori. Nella realizzazione di questa nuova grafica i giornalisti non sono stati coinvolti e i risultati si vedono: pagine non chiare, articoli illeggibili per la diminuzione della dimensione dei caratteri e contenuti molto più scarsi, che rischiano di impoverirsi ulteriormente per il taglio dei fotografi. Dai manager del Gruppo continuano ad arrivare solo poche idee e molto confuse per tagliare i nostri stipendi. Da oggi in poi saremo impegnati nel pubblicizzare la malagestione delle nostre storiche testate in tutta Italia con assemblee e comunicati stampa, fino a quando dalla Poligrafici Editoriale, gestita dal Presidente degli editori della Fieg, Andrea Riffeser Monti, non arriveranno idee e progetti all’altezza della storia delle nostre testate, del nostro lavoro e del rispetto dei nostri lettori».

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