Verità e falso. Il 10 aprile l’avvio del corso universitario. Il presidente Giulietti: «Esperienza straordinaria, oltre le barriere corporative»

In Alta formazione by SGV Redazione

«È un esperienza straordinaria perché ha messo insieme l’Università di Padova e la Federazione nazionale della stampa: il mondo della ricerca e quello dell’informazione. Crollano, quindi, le barriere corporative per studiare le fabbriche della falsificazione che minano alla base il vivere civile e democratico. Psicologi, storici, ingegneri, matematici, economisti, giuristi e giornalisti insieme con un compito che non è quello di difendere semplicemente la libertà di stampa ma è quello di difendere il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino ad essere correttamente informati. E il Veneto, anche queste mi pare un’altra cosa straordinaria, metterà a disposizione di tutti questa esperienza. Quello che prende forma oggi è destinato a diventare un punto di riferimento nazionale».

Così Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, oggi, 31 marzo, a Venezia, a margine della conferenza stampa di avvio del corso di alta formazione universitario “Raccontare la verità, come informare promuovendo una società inclusiva e contrastare le fake news”, organizzato anche con Articolo 21 e con la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti del Veneto e del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige.

L’evento, trasmesso in diretta streaming, ha visto il collegamento di circa 300 persone, segno dell’interesse, sempre crescente, sulle tematiche trattate dal corso, il primo in Italia di questo genere, che vede 10 lezioni on line da aprile e ottobre, per un totale di 60 ore, e che si distingue per un approccio multidisciplinare e proattivo.

«È un laboratorio di idee – spiega Laura Nota, delegata del Rettore dell’Università di Padova all’inclusione e alla disabilità, direttrice del corso – per dare una lettura critica al fenomeno delle fake news come strumento per manipolare la realtà e di amplificazione delle disuguaglianze. Per contrastarlo serve una didattica costruita, partecipata e riflessiva. I professionisti hanno bisogno di riflettere su quello che sta accadendo e sviluppare un pensiero critico in grado di interpretare e tradurre la complessità della società». E dello stesso sistema dell’informazione.

Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneti, ha anticipato la scaletta della prima lezione, il prossimo 10 aprile: «La lezione inaugurale, dopo i saluti fra gli altri del Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, è articolata in tre sessioni: la prima affidata al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e al filosofo, Vincenzo Milanesi, la seconda all’ex ministro Fabrizio Barca, statistico ed economista, coordinatore del Forum Disuguaglianze e diversità, la terza alla giornalista e scrittrice Lucia Annunziata, ex presidente della Rai. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno lavorato per la realizzazione di questo corso e in particolare i 47 iscritti: sono loro, in primis, che hanno permesso di concretizzare questo progetto, che spero sia solo il primo passo di un lungo percorso».

«Il numero di iscritti al corso dimostra che non è vero che i professionisti, giornalisti e comunicatori, non hanno voglia di impegnarsi. Anzi. La scelta fatta conferma un impegno finanziario e un impegno di tempo tutt’altro che scontata. Ora mi auguro che ognuno dei docenti metta in campo non tanto le sue certezze, bensì la sua esperienza». Lo ha detto Roberto Reale, giornalista, componente del comitato organizzatore del corso, insieme anche al collega Enrico Ferri che ha aggiunto: «Questo itinerario didattico permette di prendersi una pausa di approfondimento rispetto ai tempi serrati, frenetici, del lavoro nelle redazioni. Tempi di lavoro sempre più compressi che inevitabilmente portano all’omologazione della notizia, a quotidiani che appaiono sempre più come dei paginifici».

Gianluca Amadori, presidente dell’Odg Veneto ha puntato sull’opportunità interessantissima che il corso rappresenta in un momento così difficile della professione, cui ha fatto eco Maurizio Paglialunga, responsabile della formazione del Consiglio nazionale dell’Ordine: «Serve un giornalismo di qualità, oggi più che mai, e per questo sono indispensabili percorsi formativi di alto e altissimo livello».

Roberto Natale, in rappresentanza di Articolo 21, ha sottolineato l’importanza di investire nel dialogo fra esperienze diverse come fa appunto questo corso. Infine, Lorenzo Basso, portando il saluto del Sindacato del Tta ha evidenziato che il compito del giornalista è certo quello di riportare i fatti dopo una verifica attenta e accurata ma anche di costruire una comunità inclusiva. E aperta al mondo, come quella focalizzata dall’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, illustrato da Paola Rosà.

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