Libertà di informazione: confronto con Articolo 21 a Mestre

In Eventi by SGV Redazione

Chi ha paura delle notizie? Ce lo stiamo chiedendo da tempo, ce lo chiediamo ancora. Specie in questi giorni in cui la cronaca riporta il caso dello spyware di Paragon.

L’informazione è sempre più sotto attacco, purtroppo non solo sul fronte delle intimidazioni criminali, ma anche sul fronte lavorativo con la precarizzazione selvaggia della professione e con le querele temerarie e pure sul fronte normativo con l’adozione di norme-bavaglio che spesso vengono giustificate con “ce lo chiede l’Europa”.
Ma non è così.  No, non ce lo chiede l’Europa è il titolo dell’incontro di approfondimento che propone Articolo 21 Veneto a Mestre per discutere di media, libertà, indipendenza a rischio, illustrando come la Commissione Ue sia a sostegno dei giornalisti.
L’appuntamento è venerdì 21 febbraio 2025, dalle 11 alle 13 nella 
Sala del centro Kolbe, via Aleardi 156.
A introdurre i lavori Gianluca Amadori, coordinatore del Gruppo Informazione e Giustizia del Cnog. Seguiranno quindi gli interventi di Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Beppe Giulietti, coordinatore nazionale  Articolo 21, Diego Neri,  responsabile legalità Sindacato giornalisti Veneto, Marina Castellaneta, docente dell’Università di Bari, esperta in diritto internazionale e diritto dell’informazione, Giancarlo Buonocore, già Avvocato generale di Venezia.
La libertà di informazione è uno dei capisaldi della nostra Costituzione, la quale stabilisce che la stampa  non può essere soggetta né a controlli né a censure.
Eppure si moltiplicano i tentativi di compressione del diritto di cronaca, che altro non è che il diritto dei cittadini a essere correttamente e compiutamente informati.

Libertà e indipendenza dell’informazione sono sempre più a rischio per colpa di querele temerarie e cause di risarcimento danni intimidatorie, nonché di un numero crescente di norme – a partire dal decreto presunzione di innocenza, per arrivare al divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare – che limitano fortemente la possibilità dei cittadini di essere compiutamente informati, in particolare nei casi in cui le notizie riguardino persone importanti, politici, potenti di ogni sorta.

Non bisogna mai abbassare la guardia: fondamentale è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Un’informazione libera e indipendente è un patrimonio collettivo da difendere e salvaguardare.

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