Elezioni Inpgi: grazie a coloro che ci hanno dato fiducia attraverso il voto. La terna proposta dal Sindacato giornalisti Veneto, presentata e approvata in direttivo, è stata premiata dalle urne. Monica Andolfatto, Nicola Chiarini ed Elisa Santucci sono stati eletti a far parte del consiglio generale del nuovo Inpgi, l’istituto di previdenza che – dopo il passaggio a Inps della gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti – si dovrà occupare dell’assistenza pensionistica dei lavoratori autonomi e dei collaboratori.
A contare è stata la competenza, la professionalità e l’impegno ultra decennale al servizio della categoria, da sempre caratterizzato da un approccio unitario e inclusivo che tiene insieme lavoro dipendente e lavoro autonomo, cercando prima di mettere in sicurezza le tutele per poi estenderle e ampliandole a tutti gli operatori nel mondo dell’informazione, sempre più complesso e articolato.
Dunque ancora grazie. Il Sindacato Veneto ha dimostrato anche in questo frangente di essere credibile e affidabile e soprattutto di essere una grande squadra coesa che va oltre gli organismi direttivi.
Sul fronte nazionale le liste presentate da #ControCorrente (cui Sgv aderisce fin dalla sua fondazione) e dagli alleati hanno vinto in larga misura, aggiudicandosi 36 su 37 candidati, delineando una maggioranza di 36 su 52 consiglieri.
Una vittoria limpida e netta, frutto del lavoro compiuto negli anni a servizio della categoria con competenza e serietà. Una risposta chiara a chi avrebbe voluto sottrarre ai giornalisti lavoratori autonomi e ai collaboratori l’indispensabile consulenza sui territori e, per interessi di bottega, e impadronirsi di un istituto fondato dai giornalisti per i giornalisti.
Unità, coesione, competenza, condivisione e una grande squadra che ha giocato in tutta Italia sfide anche molto difficili, consentono a #ControCorrente di guardare al futuro della categoria con maggiore serenità e proseguire l’attività di governo negli istituti a servizio dei giornalisti italiani costruendo un futuro di tutele anche per i più deboli.
Ancora grazie agli elettori che hanno saputo cogliere il momento difficile di una categoria sotto attacco (dal punto di vista politico ed economico) preferendo l’unità alla disgregazione.