“Dov’è Tina Merlin oggi?” Presentato il 1. premio nazionale Fnsi sul giornalismo d’inchiesta territoriale

In Sindacale by SGV Redazione

“Dov’è Tina Merlin oggi?”. È dedicato alla cronista del Vajont, partigiana e scrittrice, il premio nazionale sul giornalismo d’inchiesta territoriale organizzato direttamente dalla Federazione nazionale della stampa italiana. L’evento, al suo esordio, che vede la collaborazione della Fondazione Vajont, dei Comuni di Longarone e Borgo Valbelluna e dell’associazione culturale Tina Merlin, è stato presentato martedì 8 agosto a Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno, tra i promotori.
«È la prima volta che la Fnsi organizza un premio proprio e ha scelto la figura di Tina Merlin per dare un senso profondo a quello che deve essere il lavoro del sindacato: occuparsi di lavoro e di diritti sociali» ha spiegato Alessandra Costante, segretaria nazionale Fnsi. «Tina Merlin, oggi spesso sconosciuta, si è occupata di ambiente, di diritti, di lavoro, di tutto quello che incarna la nostra Costituzione repubblicana, compreso l’articolo 21.  E lo ha fatto andando sul campo per vedere quello che succedeva. Ha guardato con gli occhi e con il cuore, come direbbe oggi Papa Francesco».
Il premio è rivolto a giornaliste e giornalisti iscritti all’Ordine che attraverso il loro lavoro d’inchiesta sui territori abbiano fatto emergere i temi del lavoro e dei diritti e della tutela ambientale. Saranno ammessi a partecipare tutti i format (carta stampata, tv, radio, servizi web e podcast), prodotti dal 1° gennaio a metà novembre 2023. Il bando sarà perfezionato nei prossimi giorni e lanciato subito dopo Ferragosto. La premiazione si terrà a dicembre, a Longarone, e costituirà la chiusura delle celebrazioni del 60° anniversario del Vajont.
«Questo premio vuole essere il riconoscimento all’attività, spesso silenziosa e non riconosciuta, di tante colleghe e di tanti colleghi che lavorano nelle redazioni dei giornali locali da dove spesso nascono le grandi inchieste.  Tina Merlin è una figura quanto mai attuale, perché con il suo giornalismo d’inchiesta è la dimostrazione che il lavoro di qualità, le notizie originali, sono possibili solo con il giornalista in carne e ossa che è un valore aggiunto oggi che parliamo di intelligenza artificiale» ha sottolineato Costante. «L’unico anticorpo, l’unico antidoto all’invasione dell’intelligenza artificiale nelle redazioni è l’inchiesta fatta di approfondimento».
L’idea del concorso è partita dal Veneto, dalla terra di Tina Merlin. A proporla è stata Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto e componente della giunta nazionale Fnsi. «Le idee da sole non bastano serve una squadra che le condivida e che le realizzi.  Tina Merlin è poco conosciuta fuori dal Veneto, abbiamo il dovere di farla diventare memoria collettiva nella storia del giornalismo accanto ad altri grandi nomi» ha detto Andolfatto. «Credo che oggi, valorizzare Tina Merlin e il suo ruolo nel cercare di raccontare la verità dalla costruzione della diga in avanti – ha concluso Roberto Padrin, presidente della Provincia –  sia un messaggio imprescindibile sul valore del giornalismo e sulla responsabilità civile che tale professione riveste». che ognuno deve avere per prevenire le grandi sciagure causate dall’uomo e dal desiderio di profitto che va oltre le leggi della natura». In sala anche Toni Sirena, figlio di Tina Merlin, che porta il nome dello zio materno, partigiano ammazzato dai nazifascisti.

Nella foto da sinistra, Toni Sirena, Monica Andolfatto, Alessandra Costante, Roberto Padrin e l’assessore alla Cultura del Comune di Borgo Valbelluna, Simone Deola

Condividimi: