Festa della Repubblica a Mel tra Costituzione e libertà di stampa

In Sindacale by SGV Redazione

Si è parlato di libertà di stampa, del dovere di informare e del diritto di essere informati. Ma anche di uguaglianza, solidarietà, pace, formazione, lavoro. Un 2 giugno trascorso riflettendo sulla Costituzione quella che si è svolta a Borgo Valbelluna, nella suggestiva piazza di Mel, località catalogata fra i borghi più belli d’Italia.
E con una singolare platea: le ragazze e i ragazzi che nel corso dell’anno hanno già compiuto o compiranno 18 anni e ai quali il Comune, nella giornata della Festa della Repubblica, ha scelto di regalare il testo della “carta” delle italiane e degli italiani.
Una sessantina gli adolescenti che non hanno voluto mancare all’appuntamento e che hanno ascoltato con interesse il saluto del sindaco Stefano Cesa e l’intervento di Monica Andolfatto, segretaria generale del Sindacato giornalisti Veneto.
Quest’ultima ha invitato a valutare, appunto, il rilievo costituzionale che l’articolo 21 affida alla stampa libera e al conseguente ruolo sociale di chi fa giornalismo professionale e che è sempre più fiaccato sia dal precariato selvaggio che dagli attacchi all’autonomia e all’indipendenza dell’informazione. Puntando quindi sul concetto di lavoro che la Costituzione sancisce a partire dall’articolo 1: un lavoro dignitoso, equamente retribuito e in grado di concorrere allo sviluppo personale e al progresso sociale. «La Costituzione – ha concluso – ci dice che siamo uguali, che nessuno si salva da solo e che serve un’alleanza costruttiva fra tutte e tutti, anche fra generazioni. Ci dice che il lavoro dignitoso, l’informazione libera, l’istruzione pubblica, la sanità pubblica, l’acqua pubblica, la democrazia sono beni comuni che ognuno di noi deve tutelare e valorizzare».
Avvio con l’inno di Mameli e con l’alzabandiera alla presenza delle associazioni combattentistiche, introduzione del consigliere comunale Piero Bassanello e saluto del primo cittadino, con lettura dei primi sette articoli della Costituzione da parte delle assessore Monica Frapporti e Marilisa Corso. Presenti anche l’assessore Simone Deola e il presidente della Provincia, Roberto Padrin che insieme a Cesa ha consegnato ai protagonisti dell’iniziativa il volumetto che ha definito «la bibbia di ogni cittadina e di ogni cittadino».
Cesa ha riassunto le tappe che hanno portato alla definizione del testo nell’immediato dopoguerra con la partecipazione e dal confronto di tutte le componenti politiche antifasciste, sottolineando che il referendum fra repubblica e monarchia ha inaugurato il suffragio universale e per la prima volta il voto alle donne. E rivolgendosi ai neomaggiorenni ha detto: «Voi siete il futuro, inseguite i vostri sogni, ma ricordatevi che dovere conoscere i vostri diritti e i vostri doveri per realizzarli al meglio».

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