Giornalista pubblico, sbocchi professionali e regole: seminario con Costante e Daquanno

In Sindacale by SGV Redazione

Dalla legge 150 del 2000 alla rinnovata figura del giornalista della pubblica amministrazione, al rinnovato protocollo fra Fnsi e Anci.  Un percorso tutt’altro che facile che ha visto le strutture sindacali, insieme all’ufficio legale, impegnate in un serrato confronto con l’Aran, l’agenzia che su delega del Governo tratta ai tavoli contrattuali della pubblica amministrazione, e che ora apre tutta la fase del monitoraggio e della sensibilizzazione territoriale.

Protagonisti del pomeriggio formativo, giovedì 7 luglio nell’ambito del direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto a Mestre, sono stati Alessandra Costante, vice segretaria vicaria Fnsi, responsabile del dipartimento Uffici stampa, e il direttore generale della Fnsi, Tommaso Daquanno.

Se da una parte è stata imboccata la strada che regola e inquadra  con chiarezza ruolo e funzioni delle centinaia di giornalisti che lavorano in tutti i comparti della pubblica amministrazione, garantendo loro lo status professionale,  riconoscendo alla Fnsi il ruolo di sindacato interveniente, comincia ora il lavoro di verifica della reale situazione nelle varie realtà locali. Costante ha ribadito che si tratta di un risultato tutt’altro che scontato, al quale si è arrivati a colpi di ricorsi e di sentenze rivendicando ai giornalisti la titolarità degli uffici stampa e alla Fnsi la loro rappresentanza.

Daquanno ha spiegato la definizione dei profili di applicazione dei contratti di pubblico impiego ai giornalisti in coerenza anche con i dettami della legge 150 del 2000, ricordando l’impegno profuso per garantire retribuzione e posizione lavorativa ai colleghi assunti nella pa con contratto Fnsi-Fieg, dichiarato non più applicabile, a partire dall’autunno del 2018, dalla Corte costituzionale perché di natura privatistica.

«In  primo piano  – ha rimarcato Costante – c’è l’adesione ai principi deontologici. Il giornalista, in quanto tale, nel proprio lavoro, anche nella pubblica amministrazione, dovrà attenersi anzitutto alla verità sostanziale dei fatti. Quanto stabilito non solo mette al sicuro e chiarisce le posizioni dei colleghi che già operano nella pa, ma pone le basi per strutturare bandi che offrano possibilità di lavoro giornalistico, assicurando il presidio delle crescenti esigenze informative dei cittadini rispetto alle pubbliche amministrazioni».

In questo scenario anche il rinnovato accordo che la Fnsi ha siglato con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani fornisce uno strumento operativo affinché anche gli enti locali, dai più piccoli magari consorziati ai più grandi, si dotino di uffici stampa.

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