Rai, il Coordinamento dei cdr delle testate giornalistiche regionali contro il direttore

In Sindacale by SGV Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal Coordinamento dei cdr delle Testate giornalistiche regionali della Rai.

“Diciotto fra documenti di assemblea e di Cdr (e che il sindacato ha trasmesso all’ad e alla presidente). Diciotto redazioni si sono sollevate contro l’ennesimo servizio “multisede” imposto dalla direzione della Tgr a meno di 3 ore dalla messa in onda del TG delle 14 di venerdì scorso.

Ma soprattutto quello che hanno sottolineato redazioni e Cdr è il conflitto di interessi del direttore Casarin: che prima partecipa all’evento di Unirai come relatore e poi impone il servizio a tutte le redazioni regionali. Quando solo poco tempo fa ai caporedattori regionali era arrivato l’ordine di non mandare troupe (e quindi non dare copertura) a eventi con moderatori o relatori giornalisti della Rai.

Il direttore non ha risposto alle redazioni, ma solo all’agenzia Ansa dicendo che nessuno in passato si è lamentato per i servizi su Fnsi e Articolo21. Ma la Fnsi è un sindacato, casa comune di tutti i giornalisti, e non ci risulta che il direttore della Tgr sia intervenuto come relatore a questi eventi.

Le redazioni della Tgr, che per due volte hanno bocciato il piano editoriale di Alessandro Casarin, hanno raggiunto la soglia di sopportazione.

Non solo per le recenti nomine gravate da evidenti questioni di opportunità, lampanti per tutti tranne che per il direttore, che finge di non vedere, celandosi dietro alla mancanza di regole aziendali.

Questo si aggiunge alle decisioni unilaterali di questi anni che hanno prima colpito inviati e vicecaporedattori rimuovendoli dalla conduzione per editto (invece di fare valutazioni caso per caso).

E ora si colpiscono con totale discrezionalità, sia vicecaporedattori sia alcuni caposervizio, negando loro la possibilità di collaborare con “Tutto il calcio minuto per minuto”. È evidente che la mansione di line deve essere prevalente (così come quella sul campo per gli inviati), ma certamente non esclusiva; soprattutto, nel caso di caposervizio e vicecaporedattori, quando tutti i turni di line sono coperti.

Divieti che non trovano uguali in alcuna testata della Rai, come l’obbligo di un’autorizzazione “preventiva” del caporedattore per accedere ai cespiti aziendali nei giorni di riposo che per gli altri colleghi dell’azienda non è stata mai prevista.

E ancora, i distacchi con regole diverse da collega a collega, a qualcuno garantiti ed altri no, budget per le troupe insufficienti in molte redazioni con i caporedattori costretti a fare i salti mortali e redattori e inviati costretti a girare i servizi in un’ora.

Mancano pochi mesi alla pensione del direttore. Dalle redazioni e dal sindacato arriva la richiesta al direttore di uno scatto di orgoglio.

Si impegni per rilanciare la Tgr, valorizzando le professionalità, garantendo le risorse, assicurando autonomia dalle ingerenze dei partiti e reale pluralismo (non solo nei calcoli dell’Osservatorio di Pavia)”.

Il Coordinamento Cdr Tgr, 4 dicembre 2023

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