“Il Gazzettino deve rimanere a Venezia”: l’appello sul Canal Grande e alla Regata storica

In Eventi, Sindacale by SGV Redazione

È con i grandi eventi di Venezia, regata storica e mostra del cinema, che la città ha mobilitato le proprie energie per difendere la presenza del Gazzettino nella città in cui, nel lontano 1887, lo ha fondato Giampietro Talamini.

L’editore Il Gazzettino Spa, di proprietà della famiglia romana Caltagirone, alla fine del periodo dello smart working “semplificato” (senza la necessità di accordi con i sindacati o i singoli lavoratori) ha ritenuto di non riaprire la redazione di Venezia e “allocare temporaneamente” i sei giornalisti nella sede di Mestre. Proprio nel periodo in cui Venezia ha gli occhi del mondo puntati addosso.

Il Comitato di redazione del Gazzettino non ha condiviso questa scelta, né la condividerà mai, posizione fatta propria dal Sindacato giornalisti Veneto, il quale ha denunciato il rischio che questa “chiusura temporanea” senza un termine possa diventare definitiva, snaturando quindi l’identità e l’anima del giornale dei veneziani e del Nordest, impoverendo e svilendo il prodotto editoriale e mortificando le professionalità.

Domenica 4 settembre, nella giornata della Regata Storica, è comparso uno striscione in un palazzo sul Canal Grande con un messaggio inequivocabile: “Il Gazzettino deve restare a Venezia”. Lo stesso messaggio, stampato in quattro lingue era nelle centinaia di volantini distribuiti sulla tribuna d’onore galleggiante (la Machina) da attivisti di Venessia.com e del Gruppo 25 Aprile, due realtà che rappresentano decine di migliaia di persone sul territorio. Voci che non si possono ignorare e che, hanno assciurato, si faranno sentire ancora. La protesta è stata rilanciata su alcuni siti web di informazione e nel frattempo sono arrivate attestazioni di solidarietà da parte di intellettuali, esponenti della società civile e dei partiti politici, anche se impegnati in campagna elettorale.

La mobilitazione continuerà, perché la presenza del Gazzettino a Venezia è indispensabile non solo per l’aspetto simbolico (la città storica è scesa da poche settimane sotto i 50mila abitanti e il Gazzettino da decenni è in prima linea a denunciare lo spopolamento, le sue cause e i suoi effetti), ma anche sostanziale, poiché di Venezia si parla sempre di più, diventata come è un laboratorio per temi di risonanza nazionale e mondiale (sta per introdurre un ticket d’ingresso, per prima ha la possibilità di regolamentare le locazioni turistiche, si candida ad essere la capitale mondiale della sostenibilità e dello studio dei cambiamenti climatici) e il principale quotidiano della città, quello nato a pochi passi da piazza San Marco (e stampato lì fino alla fine degli anni Settanta) non può seguirne l’evoluzione a distanza, senza un contatto con i suoi abitanti, le sue calli e i suoi canali, la sua gente residente.

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