Il contributo minimo Inpgi da quest’anno può essere pagato dilazionato anche in tre rate anticipate: la prima entro il 31 maggio, la seconda entro il 30 giugno e la terza entro il 31 luglio. Resta comunque l’opzione del pagamento in un’unica soluzione entro il 31 luglio.
«Riteniamo – commenta il presidente Roberto Ginex – che questo sia un segnale importante nei confronti di quella grossa fascia di iscritti a basso reddito che si trova a dover affrontare a luglio il versamento di una somma che spesso può risultare purtroppo pari a un mese di compenso di collaborazioni giornalistiche».
Il contributo previdenziale minimo è un obbligo per tutti i giornalisti che hanno svolto o stanno svolgendo attività professionale in forma autonoma nell’anno 2025. Chi, invece, esercita la professione esclusivamente in forma parasubordinata, ossia come Co.Co.Co., non deve versare il contributo minimo, poiché l’obbligo previdenziale ricade sul committente.
Nel caso in cui – alla data del 31/07/2025 – i giornalisti iscritti all’Inpgi non abbiano svolto alcuna attività giornalistica autonoma e presumano di non svolgerla fino alla fine dell’anno, dovranno comunicarlo all’Istituto, in modo da essere esonerati dal versamento del contributo minimo.
Si ricorda che, anche se nel 2025 non si è svolta attività giornalistica, è comunque possibile versare i contributi minimi per ottenere la copertura contributiva dell’anno.
Chi non effettua il versamento entro i termini previsti potrà comunque farlo al momento dell’invio della comunicazione dei redditi 2025 (da presentare entro il 30 settembre 2026). In alternativa alla sospensione annuale, sarà possibile scegliere di versare il contributo minimo entro la scadenza prevista per il saldo, con le relative maggiorazioni.
Negli anni successivi, l’Inpgi eseguirà i controlli previsti dalla normativa attraverso le banche dati fiscali, al fine di garantire il futuro pensionistico agli iscritti.