Fnsi, vince il progetto di Controcorrente nel quale Sgv si riconosce: Alessandra Costante segretaria generale, Vittorio Di Trapani presidente

In Sindacale by SGV Redazione

Alessandra Costante è la nuova segretaria generale della Fnsi. Al suo fianco il neoeletto presidente Vittorio Di Trapani.

Il XXIX Congresso nazionale di Riccione ha confermato che il progetto di Controcorrente è solido e condiviso all’insegna di un sindacato che come ha detto Costante subito dopo l’esito delle urne «mette al centro la difesa del lavoro, che è IL problema dell’intero paese, di pari passo con la difesa dell’articolo 21».

Controcorrente è lo ribadiamo un progetto con premesse chiare e visione prospettica che mette al riparo da caste, corporativismi, fazioni. Un progetto al quale il Sindacato giornalisti Veneto ha aderito – contribuendo a delinearlo – fin dall’inizio e nel quale si riconosce pienamente.

La vittoria di Costante e Di Trapani è la vittoria di un sindacato calato con coraggio e determinazione in una società che ha travolto tutele e valori contrapponendo i lavoratori, un sindacato convinto che i diritti vadano estesi a tutte e tutti mettendo in discussione l’attuale modello di produzione e non colpevolizzando chi un impiego non ce l’ha o chi dopo dieci, venti o trent’anni è precario, un sindacato luogo di confronto e dibattito costruttivi, un sindacato casa comune che accoglie e presta attenzione a chi ha e a chi non ha, un sindacato che c’è sempre nell’assistenza e nei servizi ai colleghi sia nelle vertenze collettive che in quelle individuali, un sindacato che tiene alta la bandiera di una informazione libera e accurata baluardo democratico a derive populiste e autoritarie, un sindacato che apre le porte anche a chi non ha la tessera dell’Ordine ma pratica la professione, un sindacato che promuove l’unità della categoria, un sindacato che ha memoria, che non dimentica, che è al fianco di chi chiede verità e giustizia.

Costante e Di Trapani raccolgono il testimone da Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti che insieme hanno tenuto la barra a dritta anche in questi anni difficilissimi devastati dalla pandemia, dalla crisi sociale ed economica e dagli scenari di guerra.

Sgv ringrazia Lorusso che si è adoperato per un sindacato visionario in grado di interpretare necessità e sfide in un’ottica sì di servizio ma anche politica di apertura e collaborazione con la società a tutti i livelli anche internazionali. E ringrazia Giulietti che in tale opera di tessitura e posizionamento, portando avanti sempre la squadra e facendo squadra, è stato decisivo con il suo costante richiamo alla Costituzione e ai diritti insindacabili primi fra tutti la dignità del lavoro e la libertà e l’indipendenza dell’informazione.

Ora cosa ci aspetta?

Pensiamo sia importante partire da noi, valorizzando il patrimonio che rappresenta ogni singola associazione regionale nella sua specificità, rafforzando il patto federativo che è l’identità e la forza del nostro sindacato. Vanno condivise e valorizzate le esperienze territoriali più significative in un’ottica di inclusione e di crescita perché è l’azione quotidiana nelle singole testate/aziende e realtà che ci restituisce la fotografia concreta dello stato dell’arte.

La sfida imminente è quella di gettare le basi per una nuova piattaforma contrattuale che poggi sull’analisi del cambiamento in atto, che coniughi l’aspetto delle vertenze e la progettazione professionale al fine di comprendere e gestire l’evoluzione del mercato del lavoro, che nel nostro settore, oggi più di ieri, è visceralmente connesso al progresso tecnologico. La lotta al precariato deve essere prioritaria e a tutto campo.

Serve capire che si è parte di uno stesso meccanismo alimentato dalla mera logica del profitto (che si vuole imporre come unica via per superare lo stallo) che comprime i diritti, spinge alla contrapposizione generazionale, punta a scardinare i contratti (riduzione del costo del lavoro, falcidia degli organici, precarizzazione, riders dell’informazione, flessibilità selvaggia, ricatto occupazionale …) draga i fondi statali senza progetti di investimento e rilancio, allontana la proprietà dal lavoratore.

Digitalizzazione, piattaforme, algoritmi, lavoro agile, smart working, intelligenza artificiale, una filiera redazionale-editoriale sempre più parcellizzata, linguaggio d’odio (stereotipi, disinfomazione, manipolazione): si tratta di fenomeni economici, sociali, finanziari e culturali complessi che vanno analizzati per combatterli.

Il laboratorio avviato con la Fnsi e l’università di Padova rappresenta un’opportunità preziosa quale luogo di riflessione, elaborazione, presa di coscienza, consapevolezza di un lavoro sinonimo di dignità, libertà, realizzazione professionale e personale.

L’azione dei dipartimenti è strategica: formazione sindacale per le vertenze tradizionali e per tutti i giornalismi, lavoro autonomo, pubblico impiego (quanto realizzato per gli uffici stampa dimostra la sua importanza), on line, emittenza privata, informazione locale, riforma della Rai.

Strategico è pure il coinvolgimento “interno” alla struttura Fnsi di assostampa, sindacati di base, Commissione pari opportunità e altre Commissioni Fnsi, Gruppi di specializzazione) ed “esterno” a partire dai cdr, dalle redazioni, dagli altri enti (Ordine, Casagit, Inpgi, Fondo, e con le istituzioni e la società civile anche a livello regionale: solo quando un’idea, un progetto, una strategia diventano consapevolezza comune (quindi condivisa e partecipata anche dai cittadini-lettori, opinione pubblica ..) risulteranno vincenti e forse riusciremo a riavvicinare colleghe e colleghi giovani e meno giovani al sindacato e al fare sindacato.

Costante e Di Trapani sono consapevoli che assumono su di sé un impegno a tempo pieno che costa fatica e vita: insomma una scelta di campo operativa. Non devono essere lasciati soli. Non lo saranno perché attorno a loro e con loro c’è una squadra coesa

Non ci si può permettere la minima distrazione, perché l’informazione è sotto attacco: lavoro precario, scarsa qualità e quindi caduta reputazionale delle testate e di chi ci lavora, cessioni e spezzatini di quotidiani (vedi la questione Gedi solo ultima in ordine di tempo), presunzione di innocenza, legge sulla privacy, bavagli, censure, minacce e intimidazioni: servono risposte immediate colpo su colpo, utilizzando e riattualizzando quanto già prodotto, (i documenti della Clan, Carta di Firenze, Carta di Roma, Manifesto di Venezia …)

Dovremo trovare, cercare, costruire nuove alleanze e rinsaldare quelle già in essere: fare sistema e fare rete con le associazioni che si ritrovano nei nostri stessi valori, a partire dall’articolo 21 e dall’informazione come bene pubblico, bene comune, da difendere e perseguire.

A Riccione insieme ai componenti della delegazione Sgv, eletti dagli iscitti, sono stati convocati anche rappresentanti dei cdr, fra cui Roberta De Rossi (Gedi Veneto), Lina Paronetto, Daniela Sitzia e Francesco Rataj (Gruppo Medianordest) e Andrea Mason (Giornale di Vicenza) insieme a Nicoletta Martelletto (presidente Italian travel press) e hanno partecipato come ospiti Maurizio Paglialunga (responsabile Cts Ordine dei giornalisti) e Piero Ruo (presidente regionale Ungp).

Fanno parte del Consiglio nazionale Fnsi Monica Andolfatto, Alessio Antonini, Elena Chemello, Efrem Tassinato e Alessandra Vaccari. Mentre Lucio Bussi è nel Collegio nazionale dei probiviri.

È stata la segretaria regionale di Sgv, Monica Andolfatto, a leggere il testo della mozione di Controcorrente che è stato approvato a larga maggioranza prima delle votazioni per il rinnovo del segretario che alleghiamo.

mozione riccione

 

 

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