Il direttivo Sgv: «Tutelare la dignità del lavoro giornalistico sotto attacco in tutte le aziende»

In Sindacale by SGV Redazione

Tutelare la dignità del lavoro giornalistico sotto attacco in tutte le aziende. Il direttivo del Sindacato giornalisti Veneto, riunitosi a Venezia il 21 dicembre in presenza e da remoto, dopo ampia discussione ha approvato all’unanimità un documento che impegna la giunta a mettere in campo ogni azione, anche sul fronte legale, per imporre il rispetto del contratto e delle regole nelle redazioni a garanzia tanto di chi sta dentro, quanto di chi sta fuori.

Le lotte e rivendicazioni in atto in tutte le realtà editoriali regionali, a partire dai quotidiani, hanno come denominatore comune la questione dei carichi di lavoro sempre più pesanti a fronte della riduzione costante degli organici, delle sacche di precarietà con il conseguente ricatto occupazionale in particolare dei rider-collaboratori senza diritti, dell’ingerenza massiccia dell’editore che arriva persino a scavalcare il direttore responsabile, della spinta pesante sul web in assenza di progetti condivisi e senza la necessaria e fondamentale formazione professionale, della commistione fra pubblicità e informazione, della distanza crescente con la proprietà intesa come possibilità di interlocuzione diretta, della difficile applicazione dello smart working inteso come opportunità e non come concessione liberale o di comodo, del diritto alla disconnessione nel momento in cui il “raccordo” fra capi e redattori è affidato quasi esclusivamente alle chat.

Nella complessa e confusa transizione digitale sono scomparsi dai tavoli di confronto i valori concernenti la nostra professione: la qualità dell’informazione, la difesa del segreto professionale, il dovere di cronaca e il diritto dei cittadini a essere correttamente informati a garanzia di pluralismo e democrazia.

Preoccupano i riflessi che le strategie dei grandi gruppi editoriali possono avere e hanno sui giornali locali, spesso considerati solo come “raccoglitori” di pubblicità e strumento per fornire contenuti che hanno il solo scopo di aumentare il “traffico” sulla rete e che, nel caso, sono i primi a venire sacrificati in nome di una mera e miope logica di contenimento dei costi.

Diversi i fronti aperti: lo stato di agitazione nei Gedi veneti, e all’Arena di Verona, le incognite legate alla fusione per incorporazione in Rcs Mediagroup dei dorsi regionali del Corriere della Sera, le costanti frizioni con i vertici de Il Gazzettino su organizzazione del lavoro e tagli ai cococo, il mantenimento occupazionale della redazione di Venezia dell’Ansa.

Nessuno deve pensare a scorciatoie corporative o a scambiare i privilegi di pochi con i diritti di tutti : tutte le lotte si tengono insieme e vanno sviluppate nel rafforzamento della contrattazione collettiva, nella capacità di estendere il rispetto delle regole in un’ottica inclusiva, praticando la solidarietà tra generazioni per non creare contrapposizioni tra “vecchi” e “nuovi”, su cui soffiano le aziende per dividere i lavoratori e indebolirli a proprio vantaggio.

Cruciale resta la formazione dei cdr con percorsi formativi tali che i rispettivi componenti abbiano le competenze adeguate nella gestione delle vertenze tra mediazione e conflitto, confronto e scontro.

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