Medianordest contro Report e la Rai: «Modalità inaccettabili»

In Sindacale by SGV Redazione

Anche il Sindacato giornalisti Veneto dà il pieno sostegno al comunicato diffuso dal Comitato di redazione della Rai del Veneto e dell’Esecutivo Usigrai  dopo la messa in onda, ieri 28 aprile, dell’editoriale del direttore responsabile del Gruppo Medianordest dal titolo «Accuse infamanti, il folle attacco di Report alla sanità veneta».

Di seguito il testo

Un attacco inopportuno e offensivo al lavoro dei colleghi di Report, un programma di giornalismo d’inchiesta che è parte integrante dell’offerta del servizio pubblico radiotelevisivo.

Il direttore responsabile del gruppo televisivo Medianordest ieri sera nel suo editoriale ha lanciato accuse lesive del lavoro di una redazione che da anni fa un giornalismo investigativo che dovrebbe essere preso ad esempio e non denigrato.

Se qualcuno, ed è difficile comprendere perché debba esserlo un direttore di una testata giornalistica locale, ritiene che nel corso di una puntata della trasmissione siano state affermate falsità, esistono i tribunali ai quali presentare querela.

Punti di vista differenti sono necessari, screditare colleghi o, addirittura, un’azienda concorrente e i suoi lavoratori, non è accettabile.

Come giornalisti del servizio pubblico siamo indignati da quanto abbiamo ascoltato e ci auguriamo che le opinioni del direttore non siano in alcun modo condivise dai colleghi delle redazioni verso i quali già in passato abbiamo dimostrato la nostra stima e solidarietà in momenti difficili.

Abbiamo già più volte ricordato l’importanza della presenza e la qualità del lavoro delle piccole o grandi testate locali, ma in relazione alle ormai tradizionali lamentele sul canone Rai sarebbe ora che questa falsa narrazione venisse smontata.

Come è possibile verificare dai bilanci, una fetta importante del sostentamento delle cosiddette “televisioni private”, si basa su contributi pubblici (regionali e statali) derivanti, anche in parte consistente, dal tanto vituperato “canone”. Ricordiamo infatti che dei 90 euro presi in bolletta per il canone circa 5 euro vanno a finanziare il Fondo per il pluralismo, ovvero proprio le tv e radio private locali.

Questo il link dell’editoriale:

https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=DR-B-SSJ7pc&feature=youtu.be

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