Roma – È stato fra i temi discussi nel Consiglio nazionale Fnsi dello scorso 26 giugno: le nuove sfide, la trasformazione del sindacato. E non si può non fare i conti anche con il calo degli iscritti. Al riguardo dire che è una tendenza generalizzata non è certo di consolazione. Tuttavia uno dei dati incontrovertibili è che gli iscritti professionali attivi sono quasi tre volte tanto quelli pensionati, a confermare che la Fnsi trova ancora la sua rappresentanza nelle colleghe e nei colleghi che svolgono la professione, che ne vivono le contraddizioni, che subiscono l’emergenza occupazionale ma che tentano anche di reagire. Il tutto senza dimenticare l’apporto e il sostegno preziosi, specie in termini di esperienza, di chi il mestiere non lo fa più, ma che resta sempre giornalista e che crede nel valore e nei valori del sindacato, primo fra tutti la solidarietà e la colleganza.
In questo contesto, il Sindacato giornalisti Veneto, è tra le poche assostampa regionali – Trentino, Abruzzo, Basilicata – a risultare in controtendenza, segnando un più 27 sul totale a fine 2024, rispetto all’anno precedente: 9 contrattualizzati, 13 non contrattualizzati e 7 collaboratori.
Un segnale confortante che spinge a continuare nel solco tracciato finora di sindacato di servizio, di prossimità, di riferimento. E che ripaga dell’impegno quotidiano del gruppo dirigente tutto e dell’ufficio di segreteria, spingendo a fare ancora di più nel tentativo di avvicinare al sindacato soprattutto le nuove generazioni e non solo.
Questa la fotografia di Sgv restituita dai numeri al 31.12.24: sul totale di 699 iscritti, 606 sono professionali, 93 collaboratori. Fra i primi, gli attivi sono 462, 312 contrattualizzati, 150 non contrattualizzati, mentre i pensionati Inps sono 144. Per quanto riguarda il genere, tra i professionali contrattualizzati si contano 112 donne, e 190 maschi, tra i non contrattualizzati, 60 donne e 90 uomini, tra i pensionati Inps, 20 donne e 120 uomini; fra i 93 collaboratori, infine, 30 sono donne e 63 uomini.
Nella foto un momento del congresso regionale Sgv dello scorso 18 giugno