Il direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto – riunito il 22 aprile, on line – dopo ampia discussione, nel solco dell’azione e delle battaglie della Fnsi, impegna il Governo, dal presidente del Consiglio, ai ministri del Lavoro e della Previdenza, al sottosegretario con delega all’Editoria a porre al centro dell’agenda politica anche il Lavoro.
Quello buono però. Quello dignitoso. Quello giustamente retribuito. Quello riconosciuto professionalmente e socialmente. Giornalistico, certo. Ma non solo. La legge sull’equo compenso deve essere applicata senza se e senza ma.
Il precariato e lo sfruttamento investono e travolgono il mercato del lavoro nel suo complesso e nella sua complessità. La leva del sostegno all’occupazione è giusta ma servono strumenti concreti per rilanciarla a partire da interventi chiari sul piano legislativo, per cancellare le ambiguità che finora hanno permesso l’applicazione di miriadi di fattispecie contrattuali che mai hanno fatto e fanno l’interesse del lavoratore e, a lungo andare, nemmeno dell’azienda.
La competitività si gioca, non solo ma anche nell’editoria, su fidelizzazione, formazione, soddisfazione del lavoratore che così contribuisce alla qualità del prodotto finale e quindi alla reputazione dell’azienda. In altre parole, serve investire nelle risorse umane per vincere la sfida del digitale e gestire l’ingresso nel mestiere delle nuove tecnologie, intelligenza artificiale compresa. Ma le regole devono essere chiare e lo Stato deve premiare chi le rispetta e non chi le aggira.
Rivendicare un’informazione libera, indipendente, autorevole non è un atto corporativo bensì un impegno collettivo a tutela del pluralismo democratico e del diritto di ogni cittadino a essere informato in modo corretto e professionale.
Per questo il direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto, al fianco della Fnsi e della sua Clan (la Commissione lavoro autonomo nazionale), lancia la scorta mediatica al lavoro: no allo sfruttamento, sì alla buona occupazione, a tutela degli organismi di categoria, Inpgi, Casagit. Sindacato, Ordine. Pensati e fondati, appunto, come “sistema” a difesa del lavoro e della libertà di informazione.
Approvato all’unanimità