Referendum sul lavoro e giornalisti, informare per tutelare l’occupazione e ripristinare il potere contrattuale anche dentro e fuori le redazioni

In Sindacale by SGV Redazione

Dal direttivo del Sindacato giornalisti Veneto, riunitosi il 15 aprile con i cdr, un appello a tutte le colleghe e a tutti i colleghi per informarsi e fare informazione sui referendum sul lavoro promossi dalla Cgil, la cui campagna nazionale per il voto, in calendario l’8 e il 9 giugno, è stata lanciata sabato scorso, 12 aprile. All’iniziativa che si è svolta a Mestre a portare il saluto e l’adesione del Sindacato è stato il collega Roberto Reale che ha sottolineato quanto e come i livelli retributivi siano crollati nelle redazioni, di quanto e come sia esploso il precariato, di quanto e come il lavoro giornalistico sia sfruttato e sottopagato, e parafrasando Calamandrei ha concluso affermando che l’informazione è come l’aria, ti accorgi della sua importanza quando manca.
La Fnsi ha deciso di far parte del comitato referendario nazionale e tale scelta è stata definita dalla segretaria Alessandra Costante, un atto di civiltà perché dal jobs act in poi tutti i lavoratori, giornalisti compresi, hanno perso diritti, diventando più poveri e più precari.
Si tratta di quesiti che rimettono al centro dell’agenda politica, il lavoro, quello che è elemento qualificante della dignità di ogni individuo, quello che non è ridotto a mera merce, quello che rende i lavoratori persone e non cose, ha sottolineato la segretaria Sgv, Monica Andolfatto, sollecitando le e i presenti a fare la propria parte nel promuovere una informazione adeguata per favorire la partecipazione al voto e chi a oggi latita, ricordando che il diritto-dovere di cronaca investe anche le istanze referendarie.
In sintesi i quattro quesiti:
– il primo ha l’obiettivo di eliminare le disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo.
– il secondo propone di eliminare il tetto, previsto nelle piccole imprese, e permettere ai giudici di calcolare il risarcimento in caso di licenziamento in base al danno effettivo subito dal lavoratore;
– il terzo mira a reintrodurre l’obbligo per i datori di lavoro di indicare la causale per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi, evitando l’abuso e la proliferazione di tali contratti, difendendo i lavoratori dal rischio di precarietà continua e rafforzando il principio che il contratto di lavoro standard deve essere a tempo indeterminato;
– il quarto è sulla sicurezza, abrogare le norme in vigore, estendendo quindi la responsabilità del committente nella filiera dei subappalti.

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