Basta morti sul lavoro, il Sindacato giornalisti Veneto solidale con l’iniziativa di Cgil e Uil

In Sindacale by SGV Redazione


Basta morti sul lavoro. Il Sindacato giornalisti Veneto, è solidale con l’iniziativa di mobilitazione di oggi, giovedì 11 aprile, e invita tutte le colleghe e tutti i colleghi a tenere alta l’attenzione sugli infortuni denunciando la piaga della scarsa cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, spesso accompagnata da condizioni di precariato e sfruttamento. La vita umana non è un bene negoziabile e nemmeno un rischio calcolato. Serve un cambio di passo e giornaliste e giornalisti hanno il diritto-dovere di informare e devono essere messi in grado di svolgere appieno il loro compito. A partire dalla strage di Suviana, si spera l’ultima, che coinvolge purtroppo anche la nostra regione nella tragica conta delle vittime.

Le motivazioni dello sciopero – si legge nella nota congiunta diffusa da Cgil e Uil del Veneto – riguardano la salute, la sicurezza e la qualità del lavoro. Cgil e Uil invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore privato a scioperare per chiedere: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa.
“La nostra regione continua a essere tra i primi posti in Italia per infortuni e morti sul lavoro, con l’ultimo tragico caso avvenuto a Mestre venerdì – dichiara Tiziana Basso, Segretaria generale Cgil Veneto – Serve un cambiamento immediato, strutturato e radicale che metta lavoratrici e lavoratori al centro, per garantire salari più equi, sicurezza e lotta alla precarietà. Solo così, congiuntamente al superamento dei subappalti a cascata, si riusciranno a superare le criticità e riaffermare la dignità e la qualità del lavoro”.

“A livello nazionale, la Uil ha chiesto di istituire il reato di omicidio sul lavoro – aggiunge Roberto Toigo, Segretario Generale di Uil Veneto – ed è probabilmente una delle strade da perseguire, visto che si continua a morire con il ritmo di una vittima ogni tre giorni nella nostra regione. Bisogna fare crescere una cultura della sicurezza (anzi, di più: una cultura della vita), che permei ogni livello della nostra società: istituzioni, parti datoriali, parti sociali, imprenditori e lavoratori. La sicurezza sul lavoro deve entrare anche nei programmi scolastici, perché deve crescere la consapevolezza della questione”.

 

Nella foto dei Vigili del fuoco la centrale di Bargi a Suviana nel bolognese

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