Direttivo Sgv, formazione professionale e sindacale fra crisi e opportunità. La relazione della segretaria Andolfatto e il suo grazie per sostegno e fiducia

In Sindacale by SGV Redazione

Un direttivo impegnato e partecipato quello che si è tenuto a Venezia, giovedì 30 marzo: il primo dopo il congresso Fnsi, l’ultimo nella sede del centro storico. La segretaria regionale, Monica Andolfatto, eletta nella giunta esecutiva, nel ricordare l’esito – Alessandra Costante nuova segretaria generale e Vittorio Di Trapani nuovo presidente – ha sottolineato come tale risultato sia «frutto di un lavoro di squadra che alla fine ha premiato all’insegna soprattutto della coerenza del percorso tracciato da Raffaele Lorusso e da Beppe Giulietti, cui va il nostro più sincero grazie per l’impegno, la determinazione, la capacità di visione e l’entusiasmo che ci ha trasmesso e mi auguro continuerà a trasmetterci all’interno della categoria e con articolo 21».

«I quattro anni che ci aspettano – ha continuato Andolfatto – sono tutt’altro che semplici e richiedono la partecipazione attiva e oso dire pure militante di tutte e di tutti, nessuno escluso, dai fiduciari, ai cdr, ai singoli, nella massima trasparenza e collaborazione con gli altri enti di categoria. Partecipazione attiva e militante in primis certo di chi riveste un ruolo negli organismi di rappresentanza, i quali sono sempre e solo espressione di una squadra, quella stessa squadra che ha dato loro fiducia e delega, mai un mandato in bianco».

Andolfatto ha quindi ricordato che il Veneto in consiglio nazionale Fnsi è rappresentato anche da Alessio Antonini, Elena Chemello e Alessandra Vaccari. «Eletti, al pari mio, da una squadra che ringrazio, e di cui voi fate parte integrante – ha detto rivolgendosi ai presenti – e alla quale chiedo aiuto, supporto, vicinanza, e anche critica, o meglio quel pensiero critico che sta alla base di una sana democrazia e di una sana informazione e che con l’esperienza avviata con l’università di Padova stiamo cercando di svegliare, coltivare, sviluppare. Quindi non lasciatemi sola. E non lasciamo soli anche le colleghe e i colleghi veneti che sono negli esecutivi degli altri enti, Tiziana Bolognani nel cda di Casagit, Nicola Chiarini nel comitato amministratore dell’Inpgi 2, Massimo Zennaro nel cda dell’Inpgi, Gianluca Amadori nell’esecutivo nazionale dell’Ordine, e da ultima non ultima, cui facciamo le nostre congratulazioni, Daniela Boresi, nell’esecutivo Ungp. Senza dimenticare Lucio Bussi componente del collegio nazionale dei probiviri che ha raccolto il testimone del compianto Pangrazio».

«Come ho detto ci aspettano tempi duri e complessi, di crisi, ma  la crisi rappresenta sia il pericolo che l’opportunità come ci insegna l’amico Roberto Reale. La crisi ci chiama a scegliere, volenti o nolenti, chi chiama a fare. E per scegliere e fare dobbiamo essere preparati, studiare, approfondire. Sapendo che il sindacato c’è: persone e strutture. Ma non si può pensare che possa essere una sorta di autobus su cui salire quando serve e abbandonare quando si è arrivati. Ciò che tiene insieme tutto, il collante tanto nei servizi che nella vicinanza, è quel patto di solidarietà su cui ci fondiamo e che qui in Veneto abbiamo sempre onorato. Purtroppo con il passaggio dell’Inpgi all’Inps e il venire meno dei contributi per le prestazioni che erogavamo per l’Istituto, il bilancio ne risente. Dovremo cominciare a fare pagare, se non tutto in parte, servizi prima gratuiti a partire dalle pratiche pensionistiche e dalle spese legali. Dovremo fare una massiccia campagna di tesseramento, magari puntando anche alle convenzioni, ma chiedo anche a voi come fare, perché è difficile avvicinare i giovani e meno giovani freelance, pure i dipendenti. Eppure provate a chiedere a quanti si sono trovati in difficoltà, quanto e come il sindacato abbiamo contato nelle loro vicende professionali e umane. Chiediamolo ora ad esempio ai colleghi di Gedi travolti da una vendita che è soprattutto stravolgimento di identità e di punti di riferimento».

«La vicenda Gedi – ha proseguito la segretaria regionale – è una “partita” che coinvolge tutti noi, come giornalisti e come cittadini. Sul tavolo c’è il futuro, non si discute, occupazionale delle colleghe e dei colleghi, direttamente interessati, giornalisti dipendenti e non. E sullo stesso tavolo c’è anche il futuro o per lo meno l’assetto dell’informazione locale, non solo stampata ma tv, radio, web. L’informazione locale mai come in questa trattativa risulta un assett strategico per l’economia e per la politica. Ma strategica lo è anche per la democrazia, la società civile e per questo va tutelata nel suo essere pluralistica e indipendente».

«La stessa Ue con il recente bando Local media for democracy sottolinea come si possa parlare di “deserti di notizie” non solo dove risulta difficile o impossibile accedere a media locali, regionali e comunitari affidabili, diversificati e indipendenti ma anche dove le redazioni siano controllate da interessi economici, politici o di altro tipo. L’azione politica del sindacato deve tenere insieme la tutela del posto di lavoro con la difesa dei diritti: combattere il precariato che è uno dei bavagli più subdoli e destrutturanti, significa garantire un’informazione professionale, libera, indipendente. Così come contrastare lo sfruttamento, la flessibilità selvaggia, la parcellizzazione, l’azzeramento delle professionalità all’interno delle redazioni».

«C’è bisogno di nuove regole d’ingaggio per i giornalismi che hanno base comune – che devono avere base comune – nell’approccio e nel dovere etico. Servono leggi in grado di interpretare e gestire quanto sta avvenendo, il futuro che è già presente. L’intelligenza artificiale non è alle porte, le ha già attraversate, e dobbiamo coglierne i vantaggi conoscendone i rischi. E dobbiamo continuare a fare il nostro mestiere che rimane farsi e fare domande e avere cura del vero. Consapevoli che ci muoviamo in contesti spesso ostili con querele temerarie, intimidazioni e minacce, odiatori in campo».

«A volte sembra che noi giornalisti non viviamo in questo mondo, che non facciamo parte di questa società, che i fatti che narriamo con tanta passione e professionalità siano distanti, staccati, estranei alle nostre vite. Solo per fare un esempio, ci siamo mai chiesti quali saranno i riflessi della legge delega sulla riforma fiscale sui nostri redditi? Ci siamo interrogati sul fatto che siamo fra i pochi se non gli unici a godere dei prepensionamenti che vanno a gravare sull’intera collettività? Il sindacato è e deve essere soggetto politico. La prossima settimana c’è la riunione della prima giunta e in quella sede la segretaria Costante illustrerà il ruolino di marcia del programma contenuto nelle tesi congressuali e che qui non ripeto. Fra le priorità, sul fronte interno, l’avvio di una “scuola di cdr” su base nazionale, esigenza quanto mai sentita per gestire sia le relazioni “quotidiane” con le aziende, sia le vertenze più complesse con il supporto dei sindacati regionali e della Fnsi. E poi ci sono i vari dipartimenti cui dare impulso e nuova linfa dopo la fase difficile e compressa della pandemia. Ci terremo aggiornati su tutto».

«In Veneto la vertenza Gedi è quella più impellente anche per i riflessi che inevitabilmente ha sull’intero panorama informativo ragionale sia per il coinvolgimento, nella cordata Marchi, di Videomedia che per i nuovi equilibri che si verranno a creare anche in casa Athesis, ma anche in casa Caltagirone, Medianordest, Rcs. Dovremo riuscire a far capire –  ha concluso Andolfatto – che l’informazione non è solo affare di editori e giornalisti ma è un bene comune, di tutti. Sentinella di diritti, di libertà, di tutele, di salvaguardia del dissenso. Non cambia niente se è digital first».

Sono quindi intervenuti Bolognani, Zennaro, Chiarini e Amadori che hanno relazionato sull’attività degli enti che rappresentano. Amadori in particolare ha illustrato le modifiche interpretative approvate dal Cnog dell’articolo 34 della legge professionale sull’accesso al praticantato. Una risposta ai cambiamenti in essere da anni nel mestiere che per larga parte non viene più svolto all’interno di redazioni strutturate.

Bolognani ha ricordato che dai primi di maggio saranno disponibili i documenti per i rimborsi da presentare con il 7300, Zennaro ha ribadito che si è in attesa della nomina governativa del commissario ad acta per l’approvazione dello statuto del “nuovo Inpgi”, Chiarini ha illustrato lo stato di salute dell’Inpgi 2.

Nel portare il saluto del presidente del Gruppo giornalisti Veneto, Piero Ruo, e di Daniela Boresi, la segretaria ha annunciato l’attivazione a breve di una newsletter dedicata in collaborazione con Sgv.

Quindi il dibattito piuttosto vivace e stimolante. Formazione professionale e sindacale, bavagli, censure, intelligenza artificiale, previdenza, fondo complementare, rappresentanza e agibilità sindacale sono stati i temi toccati.

 

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